Umberto Smaila è stato intervistato dai microfoni del Corriere della Sera per parlare della richiesta ufficiale da parte del presidente del Senato, La Russa, per avere la sua presenza in finale a Sanremo 2024, di modo da parlare delle foibe, lui che è nato da una famiglia di esuli fiumani. «Ma per me questo invito fatto dal Presidente la dice lunga sul suo spirito goliardico mai tramontato», commenta Smaila al quotidiano di via Solferino. «Ma, come ho detto anche a lui, tanto non mi chiameranno mai – ha proseguito – lui mi ha risposto: e io lo dico lo stesso. Non mi vengono neanche i brividi all’idea perché so che non succederà. Sono un personaggio del mondo dello spettacolo – ha proseguito so che le regole di scaletta di una prima serata sono rigide, figuriamoci per la finale. Non saprebbero nemmeno come inserirmi».



Il giornalista chiede se su un suo mancato invito potrebbe derivare anche dalle sue simpatie politiche, a cominciare proprio dall’amicizia con La Russa: «Beh, La Russa è un mio amico – sottolinea Umberto Smaila – suo figlio è amico di mio figlio ed è presidente del Senato, nella sua area gravita anche la presidente del Consiglio, diciamo che forse mai come quest’anno dovrei avere una corsia preferenziale. Ma non mi pongo il problema. Di certo questa cosa mi ha un po’ travolto, mi hanno scritto tutti… essendo un personaggio pubblico dico che va bene, basta che se ne parli, come diceva Wilde».



UMBERTO SMAILA: “SE QUESTO APPELLO DI LA RUSSA…”

In ogni caso per Umberto Smaila non è obbligatorio il palco di Sanremo per diffondere un messaggio importante, spiegando come lo stesso si potrebbe dare anche al telegiornale. «Ad ogni modo, l’importante è che se ne parli – sottolinea – e se questo appello di La Russa ha contribuito a fare un po’ di rumore, penso abbia fatto bene».

Tra l’altro a Smaila non sembra andare a genio il Sanremo di Amadeus: «Prima il centro del Festival erano le canzoni, poi lo sono diventati i cantanti e adesso sono venuti meno anche loro, ci sono i personaggi. Io al Festival ho partecipato come autore con la canzone “È tutto un attimo” di Anna Oxa che secondo molti è una delle più belle della storia di Sanremo. Va bene così».