Si è svolta a Terni Umbria Jazz Spring #2. La scelta del periodo di Pasqua dal giovedì al lunedì sembra aver giovato in termini di affluenza rispetto allo scorso anno. La edizione 2020 (9/13 aprile), infatti, verrà nuovamente collocata durante le festività pasquali.

Un bilancio più che positivo per questa edizione, grazie all’impegno del direttore artistico Carlo Pagnotta che vuole riportare Terni all’attenzione degli appassionati di jazz, così come accadde per le prime edizioni di Umbria Jazz. C’è ancora molto da lavorare per attrarre maggiore pubblico pagante, a cominciare dagli orari; i concerti delle 15,00 infatti, specie se collocati nei giorni delle festività, andrebbero posticipati in orario più comodo.



Molti i concerti gratuiti per precisa volontà della Fondazione Umbria Jazz. Coinvolta un po’ tutta la città con differenti location con una nota particolare per quell’autentica bomboniera che è il Teatro Secci. Anche quest’anno la proposta è stata di qualità con una particolare attenzione alla Black Music, genere musicale che ha fatto da filo conduttore.



Strepitose le esibizioni di Roosevelt Collier, il “Jimi Hendrix” della pedal lap steel guitar, che ha presentato brani tratti dal suo primo album EXIT 16 (Groundup) uscito nel 2018. Al suo fianco i bravissimi componenti degli Electic Kif, ovvero Armando Lopez batteria, Rodrigo Zambrano basso e Jason Matthews tastiere.

La musica nera è stata degnamente rappresentata da Thornetta Davis, considerata l’indiscussa regina del blues di Detroit, dai New Orleans Mystics, Angela Mosley, oltre al Virginia State Gospel Choir, esibitosi nel Santuario di San Francesco.

Significativa la presenza di musicisti italiani: su tutti il trio composto da Massimo Moriconi al basso, Nico Gori sax e clarinetto insieme al leggendario Ellade Bandini batterista di Fabrizio De André, Guccini e Mina. Esibizioni scintillanti per questi tre autentici maestri. Molto interessante la prima parte del loro set nel quale Massimo Moriconi ha accompagnato la cantante napoletana Emilia Zamuner alle prese con originali riproposizioni di standard e brani cantautorali (La Gatta, Vengo anch’io no tu no, ecc).



Ottimo anche il BBB trio guidato da Flavio Boltro una delle prime trombe del nostro jazz, accompagnato da Mauro Battisti al contrabbasso e Mattia Barbieri batteria.

Bene i Quintorigo, e i Licaones formazione che ha visto il ritorno sulle scene del talentuoso sassofonista friulano Francesco Bearzatti, dopo un periodo di forzata assenza. Successo anche per la clarinettista Anat Cohen, alla guida del suo particolarissimo ensemble.  Molto bene anche la pianista cantante Dena De Rose, in scena al Rendez Vous e al Caffè Bugatti, in quartetto con l’ottimo Piero Odorici al sax, Paolo Benedettini al contrabbaso e Anthony Pinciotti alla batteria.

Gran successo per i Funk Off, guidati da Dario Cecchini, esibitisi in città e alla  Cascata delle Marmore .

Appena il tempo di tirare il fiato e sarà poi la volta di Umbria Jazz 19 che si svolgerà a Perugia dal 12 al 21 luglio; fra i tanti grandi nomi in cartellone: Paolo Conte, Snarky Puppy, Nick Mason, batterista dei Pink Floyd, Diana Krall, Robben Ford, Chick Corea, Richard Bona, King Crimson. Una edizione che si preannuncia di grandissimo interesse.