Mancano pochi giorni al 22 giugno, quando si terrà la serata di premiazione del Nastri d’Argento 2021. Il  Sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici italiani (Sngci) quest’anno ha deciso di assegnare un premio speciale a Renato Pozzetto “che – si legge in un comunicato del Sngci – sigla l’omaggio all’intensa interpretazione del film di Pupi Avati Lei mi parla ancora e il riconoscimento ad un ritorno al cinema a quasi mezzo secolo dal debutto sugli schermi”. Laura Delli Colli, Presidente del Direttivo nazionale, ha aggiunto: “Dopo tanti anni di comicità Renato Pozzetto, con un talento drammatico inedito, negli anni mai rivelato, ci ha fatto scoprire grazie a Pupi Avati un’altra gamma di sfumature del suo essere attore, con un’interpretazione intensa e sorprendente”. 



Premetto di non aver visto ancora il film dedicato a Nino Sgarbi, padre dei notissimi Vittorio ed Elisabetta, tuttavia si può dire per certo che il talento drammatico di Renato Pozzetto non sia propriamente inedito. O quanto meno che non abbia offerto al pubblico le sole “sfumature” della comicità e della commedia, anche se sono quelle che l’hanno reso più popolare.



Basterebbe pensare al 2013, quando su Rai 1 andò in onda la miniserie in due puntate “Casa e bottega”, nella quale Pozzetto interpretò il ruolo di un imprenditore tessile alle prese con la crisi economica e le difficili scelte che hanno ripercussioni anche sui propri dipendenti. Un ruolo con “sfumature” nettamente diverse da quelle di Uno contro l’altro praticamente amici in cui il personaggio interpretato dall’attore si ritrovava ad avere la responsabilità di un’azienda ereditata dallo zio.

Oppure guardare ancora più indietro a Un amore su misura, pellicola del 2007 diretta, sceneggiata (con Vittorino Andreoli e José Maria Sánchez) e interpretata da Pozzetto e prodotta dai suoi figli Francesca e Giacomo. In questo caso l’attore dà il volto all’ingegnere Corrado Olmi, che da alcuni anni vive da solo dopo che la moglie Carla (Anna Galiena) se n’è andata di casa perché stufa della sua vita piatta. A sua insaputa, l’uomo viene spiato da un emissario della Yono-Cho, una multinazionale orientale che ha deciso di usarlo come tester di un nuovo prodotto da lanciare sul mercato per combattere la solitudine: la donna ideale costruita su misura.



Quando Mister S, come l’emissario si fa chiamare, presenta a Corrado il progetto della Yono-Cho, l’ingegnere prima rifiuta, ma poi accetta di farsi creare la compagna ideale, che poi porta a casa in un grosso pacco rosso. Elettra, questo il nome della donna (interpretata da Camilla Sjoberg), cambia radicalmente in meglio la vita di Olmi: con lei al suo fianco diventa vicepresidente dell’azienda in cui lavora e viene persino guardato con occhi diversi da una sua collega che fino a prima lo considerava uno sfigato. L’uomo non sembra però del tutto contento e continua ad avere visioni di sua moglie Carla. Seguito ancora da Mister S, decide di chiedere una modifica riguardante Elettra, ma presto la situazione gli sfugge di mano.

Questo film, ispirato a un libro di Vittorino Andreoli (dal titolo “Yono-Cho”), in cui ha un ruolo anche l’amico di una vita Cochi Ponzoni, non è certo una delle classiche commedie di Pozzetto e guardarlo non lascia alla fine il sorriso sulle labbra. Anzi, fa chiedere come mai abbia voluto dirigerlo e realizzarlo “in famiglia” (visti i nomi dei produttori) alle soglie dei 70 anni.

Vogliamo quindi pensare che il Nastro d’argento speciale che l’attore riceverà tra pochi giorni sia anche il riconoscimento per un talento che risale a ben prima del film diretto da Pupi Avati.

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