Con una tripletta in stile Kevin Prince Boateng, Antonio Nocerino stende il Parma, regala tre punti al Milan, manda in delirio San Siro, diventa il capocannoniere della squadra (con 4 reti) e zittisce il sottoscritto, che non gli ha risparmiato qualche critica in passato (diretta più al suo tecnico in verità). Il giocatore napoletano, classe 1985, è stato uno degli uomini più usati da Massimiliano Allegri in questo inizio di stagione e il suo pedigree, con tutto il rispetto, non è certo paragonabile a quello dei centrocampisti di alta qualità cui il Milan ha abituato i suoi tifosi negli ultimi anni. Ma laddove sopperiscono i piedi può arrivare l’impegno e la volontà di fare bene. Il merito più grande di Nocerino, al di là dei numeri di oggi, è senz’altro quello di aver permesso al Milan di sbloccare una partita che si stava trasformando in una trappola. Non è la prima volta, e forse non sarà l’ultima, che a San Siro la squadra ospite si presenta come un fortino da espugnare. Franco Colomba ha cercato di conquistare a Milano un buon punticino, magari sperando in fondo al cuore di colpire in contropiede con la “formica atomica” Sebastian Giovinco. Un po’ come sperava di fare Allegri a Torino contro la Juventus – ed è importante ricordare quella partita (era il 2 ottobre) perché da allora il Milan ha centrato quattro vittorie consecutive (tre in campionato e una in Champions). Il Parma ha resistito quasi mezzora, poi Nocerino ha colpito con un uno-due micidiale nell’arco di due minuti. La partita si è quindi messa in discesa, e il secondo tempo è filato via liscio, con un’altra rete per Nocerino e la possibilità di segnare anche per Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese è stato autore di una partita un po’ anomala, ma dai risvolti positivi: dato che la squadra era molto ingabbiata, ha deciso di arretrare e diventare perno per l’inserimento dei suoi compagni. Proprio dai suoi piedi è nato infatti il primo gol di Nocerino. Elogi vanno spesi ancora per Ignazio Abate, per l’ennesima prova da autentico pendolino della fascia destra, capace anche di chiudere gli spazi ai suoi avversari (sarà interessante vedere se sabato a Roma sarà messo a “duellare” con José Angel). Buona anche la prova di Antonio Cassano, specie nel secondo tempo, quando gli spazi sono cresciuti.



Resta ancora da revisionare Christian Abbiati, infilato sotto le gambe da Giovinco. Fortuna che lì davanti si continua a segnare e certe leggerezze non si trasformano in errori imperdonabili. E da rivedere è pure Taye Taiwo: se il suo punto di forza doveva essere la conclusione in porta, allora c’è davvero qualcosa che non va. Se il nigeriano avrà ancora spazio, forse riuscirà a ritrovare il passo giusto per colpire da fuori area come faceva a Marsiglia.

Ma bando ai perfezionismi: tre reti di Nocerino ci hanno portato a due punti dalla vetta. Ora c’è l’esame Roma: una prova di maturità (e senza appelli, visto che le assenze pesanti non ci sono più) per il “ritrovato” Milan di Allegri.

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