Una partita dedicata ad Antonio Cassano (sul cui malore di sabato sera aleggiano ancora tanti misteri): forse è per questo che Zlatan Ibrahimovic, che con FantAntonio ha sempre detto di aver un rapporto e un feeling sul campo speciale (e lo si è visto in più partite), ha preso per mano il Milan sul campo del Bate Borisov e l’ha trascinato per tutto il primo tempo, ben oltre la rete segnata grazie a una veloce ripartenza rossonera in cui Ibra ha lottato caparbiamente sul pallone. Molte delle azioni pericolose del Milan sono passate dai suoi piedi, come quando ha cercato di ricambiare gli assist ricevuti sabato da Alberto Aquilani, servendo un pallone con il contagiri all’ex romanista.
Tutto questo non è però bastato a ottenere la vittoria in Bielorussia. Si potrà dare la colpa alla sfortuna, visto il palo clamoroso di Robinho, il salvataggio sulla linea di Simic sul tiro a botta sicura di Kevin Prince Boateng e il rigore molto generoso concesso dall’arbitro Rasmussen per una caduta solitaria in area di Konsevoy. Ma si potrà riconoscere che anche questa volta, come all’Olimpico, il Milan ha subito un’involuzione durante l’intervallo. Forse, per un clamoroso errore della logistica di Milanello, nello spogliatoio viene servita camomilla al posto del classico tè caldo, fatto sta che la ripresa è stata di nuovo un calvario per gli uomini di Massimiliano Allegri, soprattutto per le scorribande bielorusse sulla fascia presidiata da Antonio Nocerino e Taye Taiwo, con il terzino che se pecca in fase difensiva, nemmeno si riscatta in avanti quando ha l’occasione di andare alla conclusione (che abbia lasciato il suo mirino di precisione a Marsiglia?).
Scrivevo, a commento della partita contro il Lecce, che il Milan era parso vittima di improvvisi blackout. Ieri, invece, la luce è mancata per 45 minuti di fila. Ma tant’è, il Milan resta imbattuto nel girone, conquista l’accesso alla seconda fase della Champions League, e se proprio ci tiene potrà dare anima e corpo nel prossimo turno contro il Barcellona per giocarsi la testa della classifica, altrimenti potrà già pensare di dedicarsi interamente al campionato fino a metà febbraio. Detto questo, non si può chiudere senza un commento sulla vicenda relativa ad Antonio Cassano.
Si dice che tre indizi facciano una prova: in questo caso generano perlomeno un forte sospetto. Il fatto che allenatore e compagni di squadra si stringano così forte a Cassano (per carità, si tratta di un bellissimo segno di affetto), il fatto che il talento di Bari vecchia sia ricoverato da sabato sera, ma non sia stato diffusa alcuna notizia dall’Ospedale sull’effettiva causa del suo malore e il fatto che la società non faccia nulla per dare all’opinione pubblica una “versione ufficiale” sulle sue condizioni di salute fanno pensare che: il malore sia stato così serio da impressionare fortemente chi si trovava con lui (ovvero mister e compagni di squadra) e da richiedere tanti accertamenti, non solo sulle cause, ma anche sulle conseguenze. Se fosse necessaria un’operazione chirurgica per continuare la carriera agonistica (non volendo io prendere scaramanticamente in considerazione l’ipotesi di un ritiro anticipato dall’attività) è bene esserne certi al 100%.
Speriamo di saperne qualcosa al più presto. Sia chiaro: non si tratta di voler invadere la privacy dell’uomo, prima ancora che del giocatore e del personaggio pubblico. Sapere come sta veramente Cassano non è soddisfare una morbosità e non c’è di mezzo una scommessa (ictus o problemi al cuore?). Semplicemente un tifoso (che sia del Milan o meno poco importa, dato che stiamo parlando di un membro della nazionale) non è molto diverso da un giocatore di calcio: sa che il suo compagno è stato male, gli vuol stare vicino e vorrebbe sapere come sta davvero.
Se poi la vogliamo prendere sul lato più freddo, ma ugualmente efficace, dell’economia, Cassano è un importante asset del Milan, una società per azioni, ed è meglio sapere al più presto se dovrà essere “svalutato”. O vogliamo fare come i greci che hanno truccato i conti per entrare nell’euro e ora rischiano di farlo crollare?