Dopo pochi giorni il Milan ritrova il Novara, ma con soli tre volti nuovi (uno per reparto) rispetto ai giocatori scesi in campo nei 120 minuti di Coppa Italia: Thiago Silva, Mark Van Bommel e Zlatan Ibrahimovic. La partita, in realtà, questa volta di minuti ne dura 45: quelli del secondo tempo. Nella prima frazione, infatti, non accade praticamente nulla: il Milan sembra imballato, il Novara senza idee, nonostante la coppia d’attacco formata da Giuseppe Mascara e Andrea Caracciolo. Per di più l’airone si fa notare solo quando sventa sulla linea di porta un colpo di testa di Thiago Silva destinato a entrare in rete.
Dopo l’intervallo la sorpresa: Massimiliano Allegri decide di buttare nella mischia Stephan El Shaaraway, che tanto bene aveva fatto a San Siro contro gli uomini di Attilio Tesser. Esce Luca Antonini e il suo posto sulla fascia sinistra viene preso da Urby Emanuelson. E l’olandese sembra più efficace qui che dietro le punte: quasi quasi viene da chiedersi a che serva l’arrivo di Djamel Mesbah a Milanello. In attacco, nel frattempo, l’innesto del faraone porta un po’ di brio e di velocità. Anche il Novara sembra più vivace, nonostante non abbia effettuato cambi: la sfida può quindi avere inizio.
Ibrahimovic, purtroppo, non sembra ancora ritornato “Ibra-Cadabra”. Non ci si lasci ingannare dalla doppietta di oggi, perché è dalla trasferta di Bergamo che lo svedese sembra aver perso un po’ di smalto, anche in funzione di costruttore di gioco e sfornatore di assist: ruolo che aveva permesso finora al Milan di non sentire più che tanto la mancanza di Antonio Cassano. Ci pensa allora Massimo Ambrosini a inventarsi il pallone giusto che dà il via alle danze del gol rossonere. Il capitano si è visto oggi in tutte le zone del campo ed è stato protagonista di una grande prova, nonostante avesse nelle gambe i 120 minuti di Coppa Italia, dove ha rimediato parecchie botte, e mancasse in campionato da parecchie partite.
La partita a questo punto si fa in discesa per il Milan: persino Robinho riesce a ritrovare finalmente il gol. Il girone di andata si chiude quindi con 40 punti in classifica, uno in meno della Juventus. Certo, gli uomini di Antonio Conte sono rimasti imbattuti in queste prime 19 partite, ma sono stati costretti otto volte a pareggiare. Il Milan, purtroppo, sembra avere problemi non meno gravi: ha pareggiato quattro volte (contro Lazio, Udinese, Fiorentina e Bologna) e ha subito tre sconfitte, con Napoli, Juventus e Inter.

Il Milan sembra dunque forte coi deboli e debole coi forti. Performance agli antipodi del Milan di Carlo Ancelotti, capace di stupire negli scontri diretti e di farsi fermare sullo 0-0 a San Siro dalle squadre di “fascia bassa”, se non di finire sconfitto dalle neo-promosse. Quale dei due Milan preferire? In linea teorica in campionato ci sono più squadre “minori” che dirette rivali, ma come si sa nel calcio i calcoli servono a poco e le somme vanno tirate solamente alla fine del campionato. Meglio pensare alla prossima settimana, quando si ripartirà col girone di ritorno, in attesa che ritorni poi la Champions League.
Dato che Allegri oggi ha voluto sparigliare un po’ le carte con lo schieramento di Emanuelson sulla fascia, spero che ora possa anche arrivare a qualche variazione tattica. Per esempio, perché non provare una difesa a tre con Thiago Silva, Philippe Mexes e Alessandro Nesta? Questo permetterebbe di far partire Ignazio Abate dalla metà campo, schierando sulla sinistra l’Emanuelson visto oggi, giusto per costruire un po’ di gioco sulle fasce. Val la pena farci un pensierino, se non altro per compensare gli appannamenti di Ibra.