È ancora presto per dire addio all’Europa, ma per il Milan potrebbe essere giunto il momento di dire addio a Massimiliano Allegri? E dire che la precedente trasferta (vittoriosa) di Champions League a San Pietroburgo aveva fatto risalire le quotazioni del tecnico livornese. Ma il tris di ko contro Inter, Lazio e ora Malaga ha riacceso l’allarme sulla panchina rossonera. Allegri ci ha provato, con una squadra che al primo minuto presentava in campo Francesco Acerbi e Kevin Constant e che nella fase finale, nel tentativo disperato di agguantare il pareggio, poteva contare in attacco su Giampaolo Pazzini, Stephan El Shaarawy, Bojan Krkic e Alexandre Pato.
A ben vedere la sconfitta sembra un risultato eccessivo rispetto al gioco espresso. Resta il fatto, però, che il Milan fatica ancora a capitalizzare in fase di conclusione quel che riesce a costruire: sei tiri in porta contro i due dei padroni di casa, che pure hanno potuto usufruire di un generoso calcio di rigore calciato alto da Joaquin. Il giocatore spagnolo non si è certo sentito l’unico “sprecone” in campo, visto quel che hanno combinato Pazzini ed El Shaarawy. Ma a differenza loro è riuscito a rifarsi, grazie alla collaborazione del palo, realizzando la rete della vittoria, che mantiene gli andalusi in testa al girone a punteggio pieno.
A questo punto sabato potrebbe essere il giorno decisivo per Allegri. La Champions poteva essere, in caso fosse arrivato un risultato differente, un’oasi capace di garantire “l’immunità” all’allenatore. Quel che si raccoglie in Europa è infatti più importante di quel che si ottiene in campionato. Tuttavia, il bilancio da inizio anno appare in una situazione di fragile “equilibrio”. Infatti, tra campionato e Champions il Milan ha totalizzato 11 punti in altrettante partite, realizzando 12 gol e subendone 13. Numeri di cui non si può certamente andare fieri. Perciò contro il Genoa potrebbe essere davvero l’ultima spiaggia. Senza contare che i liguri hanno appena visto l’avvicendamento in panchina tra Luigi De Canio e Luigi Delneri (nonostante abbiano due punti in più del Milan in classifica).
Non basterebbe probabilmente un pareggio per cambiare le cose. I tre punti sembrano l’obiettivo minimo da portare a casa. Non sarà facile, visto che in casa finora è arrivata una sola vittoria (col Cagliari) e tre sconfitte (oltre al pareggio all’esordio di Champions con l’Anderlecht). Resta poi il fatto che non sembra esserci la fila fuori da Milanello per prendere il posto di Allegri. Ma se i ko consecutivi dovessero diventare quattro (quante, a quel punto, le sconfitte casalinghe) sarebbe bene che anche il Presidente, da ieri “in pensione” dalla politica, battesse un colpo.