Stephan El Shaarawy toglie le castagne dal fuco a Massimiliano Allegri. Che ora può permettersi il lusso di dire di non aver mai temuto l’esonero. Forse, lo ribadiamo, la sua fortuna è che dalle parti di via Turati e di Milanello non ci sia la coda per prendere il suo posto. E che la stessa dirigenza rossonera non abbia individuato un vero e proprio successore. Fatto sta che se per il tecnico rossonero si allontana l’ultima spiaggia (o l’ultimo scoglio, come preferisce dire in base alle sue preferenze balneari) i problemi restano lì ancora sul tappeto ed evidenti. Il Milan, infatti, ha ancora faticato a trovare la via del gol, nonostante il possesso palla (63%) e le azioni costruite. E poi la difesa continua a non brillare: prova ne è il pasticcio che combinano Marco Amelia e Cristian Zapata, che per fortuna Andrea Bertolacci e Ciro Immobile non riescono a sfruttare al meglio. L’attaccante ex Pescara riesce poi a sprecare l’occasione per agguantare il pareggio proprio nel finale di partita. E il pareggio sembrava proprio il risultato a cui era destinato il match. Per il Milan sarebbe stato certo un passo in avanti visti gli stop rimediati contro Inter e  Lazio, ma per il morale e l’allenatore non conquistare la vittoria sarebbe stato sicuramente letale. Anche perché la squadra era reduce da una settimana di ritiro imposto dalla società.

Ora si può tornare momentaneamente a tirare il fiato. Vanno ringraziati in particolar modo, oltre che il goleador di Savona (sei gol in nove partite di campionato): Ignazio Abate, che ha servito l’assist vincente al faraone, poco dopo aver impegnato Sebastian Frey in una parata col piede, e Urby Emanuelson, che ha acceso un po’ la luce in un centrocampo a corto di fantasia. Raggiunta la doppia cifra nei punti in classifica, il Milan si riaffaccia ora verso la parte alta della stessa, in attesa di sapere cosa combineranno quest’oggi Sampdoria, Parma, Udinese e Torino. La cosa migliore a questo punto è augurarsi che a questa vittoria ne possa seguire un’altra subito martedì sera, al Renzo Barbera di Palermo. Per poi tornare a San Siro sabato, dove arriverà il Chievo.

E poi sarà la volta della Champions League. La prima partita di ritorno è in programma il 6 novembre contro il Malaga: stavolta a San Siro. Nell’arco di dieci giorni il Milan potrebbe quindi rimettersi in careggiata nelle due competizioni che contano. Allegri non sarà dunque all’ultima spiaggia (o scoglio), ma gli esami non sono ancora finiti.