In un sol colpo il Milan riesce a fare contente sia la Fiorentina che la Juventus. I viola, infatti, con i tre punti conquistati a San Siro riescono a tenere a debita distanza il Lecce e la retrocessione. I bianconeri, invece, a Palermo potrebbero realizzare il controsorpasso in testa al campionato. La sconfitta rimediata a Barcellona, quindi, oltre ad aver compromesso la corsa europea del Milan, sembra poter avere riflessi pesantissimi anche per la conferma dello scudetto tricolore. Gli uomini di Massimiliano Allegri non perdevano in campionato dal derby di metà gennaio. In meno di due settimane sono invece riusciti a rimediare due pareggi e due sconfitte (tra cui lo 0-0 e il 3-1 contro il Barcellona).
Il rigore realizzato da Zlatan Ibrahimovic sembrava poter riuscire a mettere una pezza su una prestazione non proprio brillante dei rossoneri ed essere anche una buona “vendetta” dopo i due penalty subiti al Camp Nou. Il primo tempo aveva quindi dato questa “illusione”, coronata anche da un palo colpito da Maxi Lopez. Il risveglio è stato brusco. Disattenzioni (Stevan Jovetic che pareggia tenuto in gioco da Ignazio Abate) ed errori (un altro disimpegno orribile di Philippe Mexes) hanno permesso alla Fiorentina di espugnare San Siro.
Tra i due gol viola un intenso forcing rossonero, mai però rivelatosi decisivo. Anche perché “l’ariete” Ibrahimovic era impegnato a smistare palloni per i compagni. È stato lui in diverse occasioni dalla zona del vertice sinistro dell’area fiorentina a crossare o a cercare i compagni, ma nessuno di loro ha trovato il gol. E il ritorno in campo di Antonio Cassano non è bastato a cambiare il copione della partita. Il talento barese deve ovviamente ritrovare il ritmo della partita e riuscire così a “sollevare” Ibra dal ruolo di assistman per potersi concentrare su quello di realizzatore.
Ma che cosa non sta funzionando nel Milan? Cos’è stato capace di rompere “l’incanto” che vedeva i rossoneri vincere agevolmente in campionato? Forse sta pesando tanto l’assenza di Mark Van Bommel. O forse quella di Thiago Silva. Di certo questi due giocatori sono stati capaci in passato di arginare e contenere gli attacchi degli avversari, mentre oggi la fase difensiva in generale sembra molto approssimativa.
Ma c’è anche da dire che quella offensiva non brilla e non entusiasma. Urby Emanuelson sembra già ritornato un giocatore mediocre, un corpo estraneo nella squadra. Così come Robinho pare aver perso per sempre la bussola del gol. E se Ibrahimovic non fa Ibracadabra chi ci pensa a metterla dentro?
Se quella di martedì poteva essere per il Milan una tardiva scampagnata di Pasquetta, ora la partita con il Chievo assume un’importanza cruciale. Già in passato Verona è stata un fattore fondamentale per i campionati del Milan. Speriamo che questa volta lo sia positivamente.