A un “Pazzo Milan” nessuno c’era abituato e speriamo che quanto visto a Bologna sia solo un episodio destinato a rimanere isolato. I rossoneri hanno sì portato a casa tre punti fondamentali (visto anche che si trattava dei primi del campionato), ma in modo alquanto discutibile; “pazzo” appunto, non solo per la tripletta di Giampaolo Pazzini. Il “generoso” rigore concesso nei primi minuti aveva messo la partita in discesa, almeno in teoria. Invece, ha dato più carica ai padroni di casa che ai rossoneri. E, in effetti, alla fine del primo tempo è arrivato il pareggio del Bologna, con un calcio di rigore. Nel frattempo i grandi acquisti dell’ultimo minuto, quelli che secondo Adriano Galliani renderanno raggiungibili trofei stagionali, restavano a scaldare la panchina. Nel secondo tempo la musica non è cambiata. E in modo abbastanza rocambolesco (con la complicità di Federico Agliardi) il Milan è riuscito a trovare altre due reti.
Le statistiche di fine partita premiano la supremazia territoriale e il possesso palla dei rossoneri, che però restano indietro nella percentuale di attacco alla porta, di oltre dieci punti. Non certo un buon segnale se si pensa al risultato finale. Insomma, per Pazzini è stato un esordio con il botto, con tre gol su quattro tiri totali. Per il Milan una vittoria di “rapina” che non toglie tutti i dubbi rimasti dopo la sconfitta interna contro la Sampdoria. Forse le cose si sistemeranno col tempo, quando magari Bojan Krkic e Nigel De Jong potranno dare un apporto importante alla squadra (si spera in un modo un po’ meno “fortunoso” rispetto al Pazzini di Bologna). Forse arriveranno vittorie convincenti capaci di restituire fiducia anche ai tifosi, oltre che all’amministratore delegato, su quelli che sono gli obiettivi della stagione. Per il momento lottare per il primato della classifica non sembra alla portata degli uomini di Massimiliano Allegri. Il mister rossonero ha quindi davanti a sé una strada in salita. Il modo con cui la percorrerà non sarà decisivo solo per il suo futuro, ma potrà anche rivelare il reale valore dello scudetto conquistato poco più di un anno fa.
Tra quindici giorni ci sarà un test importante con il ritorno a San Siro del Milan. Battere l’Atalanta senza “colpi da pazzi” davanti ai propri tifosi sarebbe un buon “antipasto” per cominciare con un minimo di fiducia l’avventura della Champions League.