Al Milan non riesce il bis e a Parma ottiene il primo pareggio del campionato. Massimiliano Allegri, tornato in panchina dopo la squalifica, ripunta su Cristian Zapata e Kevin Prince Boateng (anche loro al rientro post-squalifica), forse sbagliando. Il colombiano, infatti, rischia di provocare ancora un calcio di rigore (dopo quello di Udine) e insieme al connazionale Mario Yepes non sembra ancora costituire una coppia di centrali a “tenuta stagna”. Il ghanese, invece, ha due occasioni d’oro, entrambe di testa, che spreca in malo modo: insomma, sembra un lontano parente del giocatore che l’anno scorso era riuscito a ribaltare una partita a Lecce con una superba tripletta. Qualche incertezza l’ha mostrata anche Christian Abbiati, le cui uscite coi pugni diventano spesso degli assist succulenti per gli avversari.
Chi sicuramente vive un momento d’oro tra i giocatori del Milan è Stephan El Shaarawy, autore di quattro gol nelle ultime tre partite. Dopo il siluro di Udine e la doppietta in casa contro il Cagliari, anche ieri il piccolo faraone ha trovato una rete importante, grazie a un assist di Bojan Krkic (speriamo che l’ex Barca e Roma possa trovare presto la condizione migliore) e un inserimento “smarcante” di Boateng (per fortuna, i movimenti giusti il Boa riesce ancora a farli). Inoltre, ha più volte cercato di saltare l’uomo (o più di uno, come quando ha fatto una discesa sulla fascia in cui pareva capace di nascondere la palla dentro i propri scarpini), dimostrando di trovarsi nettamente più a suo agio a sinistra che non dall’altra parte del campo. Insomma, imprevedibilità e possibilità di scardinare le difese avversarie oggi come oggi sono nei piedi del giovane attaccante savonese.
Positiva anche la prestazione di Nigel De Jong, molto abile nel recuperare pallone in fase difensiva. Ignazio Abate e Mattia De Sciglio sembrano ormai aver trovato il posto da titolare fisso, anche per mancanza di serie alternative sulle rispettive fasce di competenza (l’unico valido sostituito di Abate sembra essere lo stesso De Sciglio). In ogni reparto al Milan sembra però mancare qualcosa.
In difesa una maggior attenzione, a centrocampo qualcuno che faccia più “cerniera” con il reparto avanzato e in attacco una miglior precisione nelle conclusioni. Il rischio, altrimenti, è quello di avere la meglio nel possesso palla, ma non di saperlo sfruttare per far gol, rischiando anzi di prenderne più d’uno. Aspettiamo ora mercoledì: i verdetti della Champions sono molto più pesanti di quelli della serie A.