Adriano Galliani dopo 27 anni di Milan – e di incredibile trionfi – annuncia la dimissioni: “Lascio, con o senza accordo, dopo l’Ajax. Non mi faccio rosolare” lamentando un “grave danno d’immagine personale. L’amministratore delegato accusa: “non è così che si opera il ricambio generazionale”. Galliani, il dirigente re del calcio italiano, ha da sempre avuto i suoi detrattori (anche nel popolo rossonero) e i suoi sostenitori. Quel che è certo è che è (o meglio, è stato) un pilastro del Diavolo che sotto la presidenza Berlusconi e la sua gestione – iniziata nel lontano 1986 – è diventata la squadra più titolata del mondo, risollevandosi dalle ceneri di una squadra che a cavallo tra anni Settanta e Ottanta aveva toccato con mano (e per due volte) l’esperienza della Serie B. Sui social network non mancano certo i commenti alla notizia: il tifo rossonero è diviso tra coloro che ne sottolineano l’ottimo lavoro: “30 anni di onorata fede per l’A.C Milan, per sempre nel cuore di tutti i tifosi rossoneri, ciao”, “Nonostante mi stia altamente antipatico #Galliani meritava rispetto. Nel bene e nel male ha scritto anche lui la storia del Milan!” e chi invece pensa sia giusto rifondare, partendo dallo storico ad, puntando il dito contro la richiesta avanzata dallo stesso dirigente di avere una buonuscita pari a 50 milioni (lordi) di euro: “dice che il ricambio si fa con eleganze e lui con altrettanto eleganza chiede 50milioni di euro”. Ma d’altronde, se gli spettano per contratto, sarà anche giusto così. Come sempre, nei momenti di difficoltà, ecco spuntare fuori come funghi i cugini interisti che esultano spesso e volentieri solo per le beghe di casa Milan. Il giornalista di InterChannel, Alessandro Villa, twitta ironico e gioioso: “Galliani si dimette. Mi resta un dubbio: il Tapiro stasera a Branca o a Ausilio?” e sulla stessa linea si pone il noto tifoso del Biscione Giacomo “Ciccio” Valenti: “Galliani se ne va sbattendo la porta. E stasera mi raccomando un bel tapiro ad Oriali per il passaporto di Recoba…”. chiaro l’attacco a Mediaset e del suo trattamento di favore verso la squadra del proprietario della rete. Si dimenticano forse del recente tapiro (ad onor del vero inevitabile) ad Allegri? Quel che è certo è che non si possono dimenticare le vittorie del Milan targato Adriano Galliani. E voi, cugini cari, lo sapete bene.