I lettori di questa rubrica sanno bene che non sono mai stato tenero nei confronti di Massimiliano Allegri e della sua squadra. Dunque dalla partita di oggi mi aspettavo, quale risultato massimo oggettivamente raggiungibile, uno 0-0 capace di limitare i danni, un po’ come successo l’anno scorso. Allora, oltretutto, c’erano altri uomini, il Milan sembrava più forte di quello di oggi. E stasera non c’era in campo Super Mario Balotelli, indisponibile per la Champions League, ma un acciaccato Stephan El Shaarawy. Invece, altro che mummia, il faraone è uscito dal sarcofago con una voglia di macinare chilometri più forte di quella di Beep Beep. Si è visto poco in avanti, ma quanto ha corso per coprire gli spazi?

L’impressione è che questa volta sia andato tutto per il verso giusto, che la ciambella sia uscita col buco centrato e perfetto. Persino Kevin Prince Boateng è tornato al gol dopo lungo digiuno. E il suo connazionale Sulley Muntari si è fatto trovare al posto giusto al momento giusto per il raddoppio. Insomma, si potrebbe dire che il Ghana ha battuto il Barcellona 2-0, se non fosse che è difficile assegnare questa vittoria a un solo giocatore o a due o tre. Tutti sono stati bravi. Un elogio speciale va a Boateng, non solo per la rete, ma anche per il lavoro in fase di recupero, così come a Massimo Ambrosini, presente ovunque sul campo. E non si può dimenticare ‘Mbaye Niang, che con personalità ha fatto il suo ingresso in campo al minuto 75 e si è fatto vedere anche nell’azione che ha portato al gol del raddoppio. Per non parlare di Riccardo Montolivo, che ha dato il là a entrambe le azioni da rete.

Di fronte a un risultato del genere, forse la domanda più scontata è: merito dei rossoneri o demerito dei blaugrana? Lionel Messi non hai mai tirato in porta, i catalani si sono visti pochissimo in avanti, sembravano certamente una squadra lontana da quella campione del mondo. D’altro canto, però, in occasione del secondo gol milanista (scambio Niang-El Shaarwy-Muntari innescati da Montolivo) è parso di vedere in azione i giocatori del Barcellona. Merito dunque ai rossoneri, alla loro grinta e al modo con cui Allegri li ha messi in campo. Un’altra domanda, di fronte al match è: quello di Cristian Zapata era fallo di mano?

Molto probabile, quasi certo, il tocco. Si può a lungo discutere sulla volontarietà o meno del gesto. Forse se l’arbitro avesse annullato il gol, il Milan non avrebbe trovato la spinta giusta per trovare la seconda rete: la partita sarebbe probabilmente finita 0-0, con una “vittoria morale” dei rossoneri. Ma come dicevo prima, stavolta la ciambella è uscita col buco, tutto è andato per il verso giusto, persino questo genere di episodi. Ora bisogna sperare che il tutto si ripeta domenica in occasione del derby e che il 12 marzo al Camp Nou non si debba assistere alla giornata storta dell’anno. Nel frattempo chi gongola più di giocatori e allenatore è il candidato Silvio Berlusconi.