Milano. Pronti via, sembra che non sia passato nemmeno un minuto dalla fine del match di mercoledì contro il Barcellona: i giocatori di Massimiliano Allegri corrono, pressano e attaccano come se avessero ancora di fronte gli annichiliti blaugrana. Purtroppo sembra che qualcosa non vada negli scarpini dei rossoneri: Stephan El Shaarawy e Mario Balotelli scivolano in area al momento decisivo. Il faraone, però, al 21’ infila di esterno destro un pallone che Kevin Prince Boateng fa passare tra due difensori nerazzurri. Samir Handanovic è battuto, ma il portierone sloveno si rifa presto: in meno di dieci minuti neutralizza due gol certi di Super Mario. E dire che il numero 45 del Milan ci teneva tanto a regalare un dispiacere ai suoi ex tifosi: l’aveva detto anche nella conferenza stampa di presentazione dopo il suo arrivo a Milanello che avrebbe sicuramente esultato nel caso di un suo gol nel derby.
Tra i nerazzurri si fa vedere, oltre al numero 21 tra i pali, anche Antonio Cassano, mentre Rodrigo Palacio tanto si muove, ma poco combina, se non con un tiro svirgolato e un debole colpo di testa che Christian Abbiati non ha problemi a bloccare. Insomma, il Milan potrebbe tranquillamente raddoppiare, ma non lo fa. Ed è un male, perché negli spogliatoi Andrea Stramaccioni riesce a trasformare i suoi, che affrontano il secondo tempo con uno spirito completamente diverso. Stavolta è il Milan a soffrire e quando non sono ancora trascorsi dieci minuti è Abbiati a compiere un miracolo su Fredy Guarin. I rossoneri ritrovano un po’ di coraggio, ma non sono più quelli del primo tempo e al minuto 26 Ezequiel Schelotto, entrato da un centinaio di secondi, riesce a svettare da solo in area (e per questo dovrà ringraziare Philippe Mexes) e a battere Abbiati. Per molti cugini quanto fatto basterà a giustificare il suo acquisto a gennaio.
Il pareggio galvanizza i nerazzurri che riescono a non subire più gli attacchi rossoneri, complice un Balotelli divenuto “invisibile”: la sua partita ormai la gioca contro i suoi ex tifosi. Allegri sembra incapace di trovare una nuova chiave di gioco. Basti pensare che quando Stramaccioni si è giocato tutti e tre i cambi a sua disposizione, il mister rossonero non ne ha effettuato nemmeno uno. Il primo arriva al minuto 81. Decisamente troppo tardi: gli ingressi di ‘Mbaye Niang e Bojan Krkic non cambiano il corso della partita e le due squadre chiudono così il derby sull’1-1.
Il risultato in fondo sta bene a tutti. L’Inter realizza il decimo punto in dieci partite, il Milan balza al terzo posto in attesa della Lazio e alle porte c’è una settimana in cui preparare lo scontro diretto con i capitolini. Certo che c’è di che rammaricarsi per le occasioni sprecate nel primo tempo, un po’ come accaduto contro l’Udinese, quando i tre punti arrivarono in extremis grazie a un generoso rigore trasformato da Balotelli.
Positivo comunque il fatto che il faraone sia tornato a essere decisivo, proprio quando Super Mario è stato neutralizzato da un’ottima partita di Handanovic. Dopo l’impresa di mercoledì, arriva una piccola frenata in un match molto importante: il candidato Berlusconi spera che lo stesso non accada alla sua partita che termina domani.