Nonostante il rischio di sottovalutare il già retrocesso Pescara (evidenziato anche da Massimiliano Allegri), il Milan centra una vittoria che lo avvicina sempre di più alla Champions League (attraverso i preliminari, dato che il secondo posto è matematicamente del Napoli). Allegri punta ancora su Mario Balotelli, lasciando in panchina Stephan El Shaarawy e affidandosi a Robinho e ‘Mbaye Niang anziché a Giampaolo Pazzini. Tutto funziona per il meglio e lo si capisce quando al terzo minuto Super Mario colpisce la traversa. Dopo sei minuti il numero 45 è letale dal dischetto e la partita si mette in discesa, nonostante qualche incursione dei padroni di casa. C’è gloria anche per i centrocampisti Sulley Muntari e Mathieu Flamini (mai così prolifico come quest’anno) prima che Balotelli segni la sua doppietta. Mattia Perin riesce poi a evitare un passivo più pesante ai suoi.

Insomma, i tre punti arrivano facili, mentre ci deve mettere un po’ più di fatica la Fiorentina per passare a Siena e restare così agganciata alla speranza di recuperare quattro punti in due partite. Il calendario sembra più sfavorevole per i rossoneri, che domenica saranno impegnati a San Siro contro la Roma. Giocheranno in posticipo, sapendo quindi il risultato di Fiorentina-Palermo, che si giocherà nel pomeriggio: un match non facile nemmeno per i viola, perché se è vero che i giallorossi lottano per l’Europa League (e per finire davanti ai cugini laziali ora a loro appaiati), il Palermo deve cercare di acciuffare il Genoa e l’ultimo vagone per restare nel treno della serie A (e di certo Maurizio Zamparini ci terrà molto a non perderlo).

Per il Milan la partita di domenica non vuol dire soltanto tornare con la mente a dicembre, quando la Roma, allora ancora allenata da Zdenek Zeman, interruppe una striscia positiva di risultati che aveva riaperto il campionato dei rossoneri, che sembravano destinati a un campionato peggiore di quello che stanno disputando i cugini nerazzurri: finì 4-2 per la Roma, contro un Milan che nelle quattro gare precedenti aveva segnato ben dodici gol, battendo persino la Juventus.

Vincere contro la squadra di Aurelio Andreazzoli, infatti, vorrebbe dire avere la matematica certezza di non dover più guardarsi le spalle dai viola di Vincenzo Montella. Sempre che non si la Fiorentina stessa ad alzare bandiera bianca nel pomeriggio…