Il Veneto è una delle regioni che conta più tifosi rossoneri non milanesi. A Vittorio Veneto si tiene persino uno dei Milan Junior Camp. E dalla cittadina trevigiana arriva Andrea Poli, autore ieri del primo gol di marca milanista di questo campionato, su assist di quel Mario Balotelli che gli tira le ginocchiate in allenamento. Purtroppo in Veneto c’è anche Verona, piena di ricordi amarissimi per i tifosi milanisti. E se questa volta non c’è Rosario Lo Bello (o suo padre Concetto), è Luca Toni a firmare la condanna scaligera per il Milan. La sua doppietta è pesante, ma va detto che quest’anno la “fatal Verona” è tale non certo per errori o favori arbitrali. La squadra di Massimiliano Allegri casca infatti nei suoi vecchi difetti. Lo spilungone di Pavullo nel Frignano riesce non a caso a colpire di testa in solitaria grazie a generosi regali dei difensori avversari. Prima su calcio d’angolo il nugolo di maglie bianche pare dimenticarsi che il numero 9 dell’Hellas è un colpitore di testa. Pare in particolare dimenticarselo Kevin Constant. Ma ci può anche stare, in fondo il francese non è un difensore centrale. Come dovrebbe esserlo invece Cristian Zapata, che non fa scattare il fuorigioco e compie un errore da principiante, lasciandosi alle spalle proprio Toni che nel secondo tempo può facilmente insaccare un cross di Bosko Jankovic (molto attivo anche lui ieri sera).
Fossero solamente in difesa i problemi del Milan si potrebbe dar colpa anche a una giornata storta. Il fatto è che a Verona non ha convinto nessun reparto. L’attacco è stato praticamente evanescente, a parte un paio di tiri di Balotelli. Stephan El Shaarawy e M’Baye Niang non si sono praticamente visti e bisognerà capire se il tridente delle creste ha ancora senso o se per Allegri sarà meglio cambiare formula. Anche il centrocampo non ha brillato e in generale la manovra è stata lenta e macchinosa, mentre i gialloblu avevano vita facile ad arrivare in area avversaria con pochi e veloci tocchi. Anche questo è uno dei difetti che il Milan si porta dietro da tempo e che ogni tanto riemergono. Il problema è che ieri a Verona si sono manifestati tutti insieme, non lasciando scampo ai rossoneri. E non si può parlare tanto di stanchezza dopo i preliminari di Champions League, perché il Milan è praticamente scomparso dal campo dopo il primo quarto d’ora.
Una piccola parentesi si potrebbe aprire su Christian Abbiati e sul fatto che anche questa volta non è riuscito a trattenere un tiro da fuori area, per fortuna senza conseguenze letali come martedì a Eindhoven.
E proprio dalla partita con il Psv di mercoledì deve partire una pronta riscossa rossonera. Se non arriverà la vittoria si corre il rischio di una partenza peggiore di quella dell’anno scorso, dove la colpa ricadde sul pesante calciomercato in uscita. Stavolta a cosa ci si potrà aggrappare?