Massimiliano Allegri ieri mi ha dato una grande idea, peccato che fosse ormai l’ultimo minuto del match: seguire la partita spalle al campo sperando che tutto vada per il meglio (come ha fatto il mister rossonero in occasione del rigore calciato da Mario Balotelli). Nel Milan schierato contro i granata gli occhi erano tutti puntati sul numero 22: il Torino non è il Chiasso e in molti volevano vedere se Ricardo Kakà è veramente tornato o meno. Il responso non è facile: il brasiliano si è fatto notare al quinto minuto andando al tiro e servendo poi qualche assist, ma in una partita in cui l’intera squadra non ha brillato non si poteva certo pensare che lui potesse lasciare il segno dopo anni di “anonimato” a Madrid. Il “passo” sembra comunque esserci, bisogna solo attendere per vedere se Ricky saprà ritornare ai livelli di un tempo. Tornando al match, i rossoneri hanno tenuto palla per tutto il primo tempo, non riuscendo dapprima a scardinare la “gabbia” di Giampiero Ventura e cominciando a subire molto la velocità dei giocatori granata. Evidenti i problemi della retroguardia rossonera (ma non si era detto che non servivano rinforzi perché era tutto ok là dietro?), esplosi quando Danilo D’Ambrosio ha potuto dribblare e infilarsi tra Cristian Zaccardo e Cristian Zapata, battendo poi Christian Abbiati, e quando Alessio Cerci ha bruciato tutti sullo scatto divenendo irraggiungibile e portando il Torino sul 2-0: un risultato pesante, ma dopotutto meritato. Solo nell’ultimo quarto d’ora il Milan si è svegliato. L’ingresso di Alessandro Matri ha ricordato al sottoscritto che fino ad allora in campo c’era anche Robinho, ma il “pupillo” di Allegri non è andato oltre un pregevole assist di tacco malamente sprecato da Balotelli. SuperMario si è anche divorato un gol a tu per tu con Daniele Padelli. E così c’è voluto il gollonzo di Sulley Muntari e il rigore in extremis di Balotelli per non vedere il Milan “steccare” ancora dopo Verona. Andrea Poli si è rivelato ancora una volta importante: entrato al 70’, si è fatto stendere in area da Giovanni Pasquale portando SuperMario sul dischetto. Insomma, i rossoneri hanno agguantato il pareggio nella maniera meno nobile possibile e sono chiamati al riscatto in due partite per nulla semplici.

L’infermeria si è infatti allargata e mercoledì a San Siro partirà la fase a gironi della Champions contro i Celtic di Glasgow. Domenica prossima, poi, sempre al Meazza sbarcherà il Napoli, anch’egli impegnato mercoledì in coppa. Qualunque sarà il risultato, vediamo di non rimediare brutte figure.