E alla fine il piattone di Ignazio Abate ha pareggiato i conti. Un’altra rimonta, dopo quella di Torino, in pieno recupero per il Milan a Bologna. Ma va detto che stavolta è ampiamente meritata. Nonostante le tante assenze, i rossoneri sono riusciti a mettere in campo grinta e voglia di mostrare bel gioco. Non diversamente da quanto fatto domenica sera contro il Napoli. Ma stavolta c’era veramente voglia di cancellare in fretta la sconfitta rimediata a San Siro. Nella prima mezzora gli uomini di Massimiliano Allegri hanno dominato, trovando presto il gol con Andrea Poli e sfiorando costantemente il raddoppio: al 25’ Alessandro Matri si è divorato una rete facile facile. I vecchi difetti non sono però scomparsi: amnesie, lentezza, poca efficacia in fase difensiva hanno portato a far conoscere ai tifosi italiani tal Deigo Laxalt, giocatore uruguagio di proprietà dell’Inter e girato poi al Bologna. Velocissimo sulla ripartenza che ha portato al pareggio dei rossoblù al 33’; abilissimo a cogliere il regalo della retroguardia rossonera che gli ha permesso di trovare di testa il raddoppio al 7’ della ripresa.
In quel momento è come se il Milan avesse accusato il colpo, che è sembrato tramutarsi in un ko definitivo quando Jonathan Cristaldo (un altro sudamericano, ma in questo caso argentino) ha spizzato di testa un cross che non ha lasciato scampo a Christian Abbiati.
Nonostante le sostituzioni, nulla è cambiato nei fatti, almeno fino a cinque minuti dalla fine. Quando prima Matri si è fatto respingere l’ennesimo tiro da Gianluca Curci e quando, a un solo minuto dal 90’, Robinho è riuscito a trasformare in rete una delle tante sponde di tacco che l’attaccante di Sant’Angelo Lodigiano ha proposto nelle ultime partite. Almeno in questo, il brasiliano ha superato Mario Balotelli. In pieno recupero, poi, è arrivato il piattone di Abate, che si è così fatto perdonare la scarsa attenzione data a Laxalt in occasione del secondo gol dei padroni di casa. Con 5 minuti di recupero c’è stato anche il brivido della traversa scheggiata negli ultimi secondi da Alessandro Diamanti, che poteva risultare estremamente letale per i rossoneri.
Il Milan, infatti, in caso di sconfitta sarebbe rimasto a quota 4 punti in classifica, a sole due lunghezze dalla zona retrocessione. Certo averne 5, conquistati in altrettante partite, non può dirsi esaltante, ma ci sono tante ragioni per pensare che ritrovati gli uomini giusti al posto giusto si potrà recuperare terreno. L’unica cosa in questo senso che andrebbe chiarita è chi saranno gli attaccanti titolari man mano che l’infermeria si svuoterà. Ma questo è un tema che si potrà affrontare più avanti. Per ora ci si può ritenere soddisfatti di aver ritrovato lo spirito di squadra, quello che permette di convincere anche quando i risultati non sono quelli sperati.