In Australia si sta lavorando ad una modifica del codice stradale che possa introdurre un esame del sangue per individuare se una persona che ha causato un incidente sia reduce o meno da poche ore di sonno dopo aver avuto il classico colpo di sonno. Ovviamente, come si legge sul Guardian, guidare assonnati è estremamente pericoloso sia per se stessi quanto per gli altri, e la legislazione australiana vuole cercare di evitare il verificarsi di incidenti mortali dovuti proprio al poco sonno. Secondo una ricerca finanziata dall’Ufficio governativo australiano per la sicurezza stradale, guidare con meno di cinque ore di sonno risulta essere tanto pericoloso quanto guidare in stato di ebbrezza, di conseguenza si potrebbero attuare una seria di modifiche al codice della strada, aprendo le porte a possibili numerosi casi giudiziari.
“Deve esserci un sistema per verificare se qualcuno ha dormito abbastanza, perché potrebbe mettere a rischio la vita di altre persone”, ha detto la professoressa Clare Anderson, della Monash University, a Melbourne, in Australia, che sta guidando gli sforzi per sviluppare un test basato sull’esame del sangue: “Quando guardi i principali assassini sulla strada, l’alcol è uno di loro, l’eccesso di velocità è un altro, e la stanchezza è una di queste – ha proseguito – ma anche se la soluzione alla stanchezza è abbastanza semplice, ovvero dormire di più, la nostra capacità di gestirla è compromessa perché non abbiamo gli strumenti per poterla monitorare come facciamo con l’alcol”.
COLPO DI SONNO, UN QUARTO DI INCIDENTI MORTALI O GRAVI IN UK
Molti sono gli esperti del dormire che si dicono convinti che bisogna introdurre una legislazione in tal senso, anche perchè quasi la metà dei conducenti del Regno Unito ha ammesso di mettersi alla guida anche se con meno di cinque ore di sonno alle spalle. Gli esperti stimano inoltre che il 20 per cento di tutti gli incidenti britannici è causato da colpi di sonno, e un quarto di quelli mortali e gravi è causato dal poco dormire. Il team della prof Anderson ha identificato cinque biomarcatori nel sangue che sarebbero in grado di rilevare se qualcuno sia stato sveglio per 24 ore o più con una precisione superiore al 99%.
“Sono davvero fortemente correlati a quanto tempo qualcuno è stato sveglio e sono coerenti tra gli individui”, ha detto ancora Anderson. “Alcuni di loro sono lipidi, altri sono prodotti nell’intestino, quindi provengono da diverse parti del corpo, il che è interessante, perché il sonno è implicato in una serie di diversi problemi di salute. Ma non sono metaboliti coinvolti in cose come la caffeina o l’ansia o l’adrenalina, che potrebbero essere influenzate se qualcuno è stato coinvolto in un incidente automobilistico”.