Ha dell’incredibile la storia che giunge direttamente da Reggio Emilia e che vede come protagonista un 32enne di nazionalità marocchina, assolto dal giudice nonostante avesse un etto di marijuana e 10 grammi di hashish in casa. E un vero e proprio arsenale di armi e munizioni. A “salvare” il suo assistito è stato l’avvocato Nicola Tria, penalista, consigliere comunale del Partito Democratico e assessore alla Legalità proprio nel Comune emiliano, autore di un vero e proprio capolavoro legale.
Il giudice Cristina Beretti, presidente del tribunale di Reggio Emilia, ha assolto il giovane due giorni fa accogliendo la tesi difensiva. Come riferisce “Il Resto del Carlino”, “la droga sequestrata può essere inquadrata come una scorta a uso personale, in quanto non vi sono elementi di prova che facciano pensare alla cessione di questi stupefacenti”. Non soltanto: il nordafricano è stato assolto anche dall’accusa riguardante i proiettili, poiché “si trovavano in una porzione della casa da lui non occupata”.
HA UN ETTO DI MARIJUANA IN CASA: ASSOLTO
Un’assoluzione, nonostante l’etto di marijuana rinvenuto nell’abitazione del ragazzo, che fa specie soprattutto perché ottenuta da un avvocato che mai si è risparmiato nella lotta allo spaccio, ma, interpellato da “Il Resto del Carlino”, ha asserito: “Non è stata una scelta facile. Chi mi conosce sa quanto sia dedito alla mia professione. Alla fine, ho accettato perché è un onore avere la possibilità di dare un contributo alla nostra città”. Precisiamo che nell’abitazione erano stati trovati anche un bilancino di precisione, 61 proiettili calibro 7,65 e 15 proiettili calibro 357 magnum. Sulla questione droga, in particolare, il giovane straniero aveva dichiarato di fronte agli inquirenti che la sostanza stupefacente era per uso personale, nonostante il quantitativo ingente rinvenuto tra le mura domestiche potesse fare sorgere più di un ragionevole dubbio in merito a tale affermazione. “Non è provata la destinazione finale dello stupefacente a terzi”, ha dichiarato l’avvocato Tria, scegliendo la formula processuale del rito abbreviato per il suo assistito e riuscendo a fare cadere tutte le accuse mosse nei suoi confronti.