Preoccupano in Italia obesità e fumo. Secondo gli ultimi dati Istat (Istituto Nazionale di Statistica) riguardo agli ‘Aspetti della vita quotidiana‘, sono aumentate le persone obese e quindi più soggette a fattori di rischio cardiovascolare. I dati sono stati raccolti nel periodo tra marzo e maggio 2021. Sono state coinvolte poco più di 45mila persone, 800 famiglie e 600 individui. Questo è quanto emerge: quasi un italiano su due ha un peso eccessivo, uno su cinque fuma e uno su tre non pratica attività fisica.
Come sottolinea lo stesso Istituto sul proprio sito, l’indagine è stata ideata con l’obiettivo di offrire una lettura più completa delle dinamiche sociali in atto, rendendo disponibili congiuntamente le informazioni su abitudine al fumo, eccesso di peso, consumo di alcol e sedentarietà. Da quanto emerso, in particolare, nel 2021, il 19,0% della popolazione con più di 14 anni ha dichiarato di essere un fumatore, per un totale di 9 milioni e 958mila persone, mentre il 24,0% di aver fumato in passato ed il 55,7% di non aver mai fumato.
Obesità e fumo: secondo le indagini Istat, il 19% degli over 14 è un fumatore
E’, invece, pari al 46,2% la parte di popolazione, dai 18 anni in su, ad aver riscontrato un eccesso di peso, con il 34,2% in sovrappeso ed il 12,0% obeso, mentre il 50,9% ha dichiarato di essere in condizione di normopeso. Solo il 2,9%, invece, risulta sottopeso. Proseguendo nell’indagine, l’Istat ha potuto sottolineare come il 66,3% della popolazione dagli 11 anni in su abbia consumato almeno una bevanda alcolica nel corso del 2021.
E non solo obesità e fumo emergono da questa indagine. Dalle interviste è stato possibile venire a conoscenza che: il 54,4% della popolazione beve vino, il 50,4% consuma birra ed il 45,4% aperitivi alcolici, amari, superalcolici o liquori. Riguardo all’attività fisica, infine, è emerso come 19 milioni e 667mila persone, pari al 33,7% della popolazione dai 3 anni in su, non pratichi né sport né attività fisica nel tempo libero. In quest’ambito, tra l’altro, sono state osservate evidenti differenze di genere, dato che risulta sedentario il 36,9% delle donne contro il 30,3% degli uomini.