«Escludere chi non si vaccina dal Sistema Sanitario Nazionale»: la proposta choc del costituzionalista fa breccia nella politica italiana e rischia di divenire un tema incendiario nella imminente ripresa dei lavori parlamentari. Si continua a discutere e tanto sull’obbligo vaccinale o meno per contrastare in maniera ancora più efficace la pandemia da Covid-19: con il Green Pass (e le dovute perplessità), con gli obblighi per alcune categorie e con una variante Delta che comunque è data in lento ma costante diminuzione, il tema del vaccino obbligatorio resta comunque in pista per alcuni scienziati, politici e personalità della cultura.



La proposta però che arriva dal costituzionale Alfonso Celotto, forse, le supera tutte in quanto a “provocazione” tutt’altro che canzonatoria: con un editoriale uscito lo scorso 27 agosto su “Huffington Post” Celotto considera ogni qualsivoglia multa-sanzione contro i no vax del tutto inutile, dato che serve una «sanzione ripristinatoria» come l’esclusione dal SSN. Ecco il passaggio specifico della proposta fatta sul suo blog all’HuffPost: «Una sanzione adeguata per i non vaccinati potrebbe essere quella di impedire la loro iscrizione al Ssn e quindi, di mettere a loro carico pagamento delle eventuali cure a cui dovessero sottoporsi. Ovviamente fino a quando non decidono di vaccinarsi».



LA PROPOSTA IN PARLAMENTO E IL PLAUSO DI FORZA ITALIA

Non solo, Celotto aggiunge – chiarendo che non si possa inserire il non vaccinarsi come ipotesi di reato (ci aggiungiamo, e ci mancherebbe!) per problemi di ingolfamento dei tribunali – che la sanzione dell’esclusione dal SSN sarebbe anche «conforme all’impianto costituzionale. Come sappiamo, la nostra partecipazione alla comunità statale passa attraverso “l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” (art. 2 Cost.). Ecco dunque che chi non si vuole sottoporre a una prestazione sanitaria obbligatoria, come potrebbe diventare il vaccino anti Covid , ben potrebbe essere escluso dal godimento di alcune prestazioni pubbliche, come proprio l’iscrizione gratuita al SSN». La proposta è di quelle shock, anche perché non definisce per esempio se vi siano alcune prestazioni “essenziali” dalle quali il no vax potrebbe essere comunque inserito nei pagamenti della sanità pubblica: dice solo che un’ipotesi potrebbe essere – sempre laddove l’obbligo vaccinale venga inserito per legge – l’esclusione dal SSN, con tanto di “giustificazione” costituzionale annessa. Ecco che la proposta di Celotto, da mera intemerata sul blog, rischia di arrivare anche in Parlamento visto il seguito che in alcuni parlamentari ha suscitato, su tutti il senatore di Forza Italia Franco Dal Mas. Su Facebook l’azzurro ha scritto: «Appare ormai chiaro ai più che l’unica risorsa che abbiamo a disposizione per sconfiggere il Covid è la vaccinazione. Purtroppo, una agguerrita minoranza della popolazione rischia di mettere a repentaglio l’obiettivo dell’immunità di gregge, raggiungibile solo se l’80% dei cittadini si immunizza. Mi sono già detto favorevole, più di una volta, all’obbligatorietà del vaccino, ma ad ogni obbligo deve corrispondere una sanzione per mancato adempimento. Quale la più opportuna per chi, coi propri comportamenti mette a rischio la salute di tutti? Una risposta l’ha data il costituzionalista Alfonso Celotto: l’esclusione dal servizio sanitario nazionale, garantendo solo le cure urgenti ed essenziali». A differenza del costituzionalista, Dal Mas ha inserito una piccola “modifica” – o forse semplice interpretazione di quello che Celotto intendeva veramente – che risulta comunque fondamentale, ovvero l’esclusione delle cure «tranne quelle urgenti ed essenziali», senza però specificare o elencarle.



Ecco, noi riteniamo – come abbiamo già scritto qui in tempi meno sospetti – che il tema della libertà unita alla sicurezza sanitaria nazionale resterà dirimente per l’intera emergenza Covid e pure dopo, quando si dovrà ricostruire nelle macerie del “diritto” una società che ponga il giusto “limite” ad entrambe le smanie di prevaricare: da un lato i “Sì Vax” convinti che spingono per la mano pesante dello Stato finché non si debellerà la pandemia, dall’altro gli scatenati “No Vax” che giudicano tutto un complotto e una dittatura. Ebbene, i temi vanno valutati per bene e discussi, ma senza l’arrivare ad imporre elementi che tutto paiono meno che liberali o ancora costituzionali. Chi porrà un freno, un limite, alla deriva in corso? Oggi sono i non vaccinati, ma domani chi potrà essere escluso dalle cure nazionali, una conquista (a fatica) del sistema di welfare italiano ed europeo? Chi deciderà quale categoria in quel momento sarà “necessario” escludere? Possibile che non scorra qualche “brivido” sulla schiena a sentir parlare di “no cure per xxxx”?