Esiste un’Italia che è un mistero. È quella che ha il cuore di un bambino. Guardandola in azione si resta sorpresi della sua esistenza, che è una promessa di rinascita.
Le immagini mostrano un trattore verde e pulito in piazza Duomo a Milano. Sul cui muso sta posata, come la polena di una nave vichinga, la statua della Madonna di Fatima, sui fianchi sono appesi i poster di Gesù benedicente e del suo Sacro Cuore. Un uomo, nella giacca di fustagno marrone dei contadini e il cappello della festa, scende e tiene in mano un cero da accendere davanti alla chiesa madre dei lombardi, con la Madonnina tutta d’oro puntata in cielo e con le braccia larghe ad accogliere noi che stiamo giù.
Ecco, salta giù dal trattore il guidatore in tuta da lavoro in campagna. Si mette in ginocchio accanto al suo compagno di pellegrinaggio. Venivano dai campi di Pavia. Avevano la mascherina, non facevano ressa o moltitudine. Erano convinti di essere in regola con le leggi.
La polizia municipale li ha avvicinati. Ha spiegato che questa gita era vietata, non si può di questi tempi. Ma neppure in tempi normali sarebbe stato consentito! Un trattore in piazza Duomo, ma quando mai. L’ultimo che aveva fatto questo tipo di scorribande era stato il camilliano Fratel Ettore Boschini. Piazzava la statua della Madonna di Fatima sul tettuccio della sua scassata utilitaria francese e con l’alto parlante invitava a pregare in Duomo il Rosario. I ghisa lo lasciavano passare, Fratel Ettore soccorreva i barboni, spingeva chiunque ad accorgersi dei poveri intorno. Ora per lui è aperta la causa di beatificazione. Così alla Pasqua dell’Angelo.
Quante cose ci dice questa storia fuori dai canoni della Milano ipermoderna. Esiste una fede popolare, senza ira, senza odio per nessuno, la quale sa che il cambiamento, la guarigione dall’epidemia, la salvezza eterna che comincia ora ha per protagonista la preghiera, la mendicanza a Cristo e a sua Madre Maria. Risponderà il buon Dio? Questi due pellegrini pavesi sono già parte di questa risposta. Non so come ma il Divino si rende presente in questa umanità che si offre come il pane e il vino al nostro sguardo desolato.
Ora un po’ meno desolato grazie a quei due contadini. I quali – multati o no, non sappiamo – sono rientrati a casa come se tornassero dal Santo Sepolcro di Gerusalemme. Che la Madonna li esaudisca.