Un uomo vero è una nuova miniserie Netflix (8 episodi disponibili dal 2 maggio) con protagonisti due grandi attori americani, Jeff Daniels e Diane Lane, e ambientata in uno stato del Sud, la Georgia, tra i grattacieli di Atlanta. Una storia tutta americana, che racconta gli ultimi giorni di vita di Charlie Croker, il più importante imprenditore immobiliare della città, che vede improvvisamente il suo impero crollare quando la banca di riferimento gli chiede di rientrare del suo debito miliardario.
Charlie ha un trascorso di star del football, leader storico della locale squadra universitaria. Ma ormai non può più fare leva su questi vecchi allori per ottenere sostegno. Per salvarsi deve dare fondo a tutte le risorse disponibili, provare a riscuotere i crediti accumulati tra i suoi amici, sia politici che imprenditori, prestarsi a qualche strumentalizzazione alla vigilia delle elezioni per il nuovo sindaco. È una cruda e realistica fotografia dell’America di oggi, con tutte le sue contraddizioni. A cominciare dal peso crescente di un’incontrollata ripresa di nuovi e vecchi conflitti razziali.
È proprio l’avvocato di Charlie, Roger White, giovane di colore, ricco e affermato, con una bella famiglia, a dover difendere contemporaneamente il suo capo in difficoltà e il marito della sua segretaria, arrestato dalla polizia locale per una stupida controversia nata da una multa per un parcheggio. White troverà nella battaglia processuale per liberare il giovane nero le capacità che un avvocato di colore deve dimostrare quando difende la sua gente, e non solo quando è al servizio dell’uomo più potente della città.
Charlie pur di salvare il suo impero si lancia in una disperata ricerca di un compratore, un cavaliere bianco, ma ogni tentativo fallisce a causa della sua idea di virilità. Lui si considera appunto Un uomo vero, ed è convinto che l’impresa è riservata agli uomini forti. Tutti concetti ormai superati e che lo portano a scontrarsi con la cultura che ha preso il sopravvento nella classe ricca americana, sempre più radicale su temi come l’ambiente, la difesa degli animali, il movimento MeToo. Charlie sembra un uomo ormai sopraffatto più che dai debiti proprio da questi cambiamenti epocali, che non capisce e a cui non è in grado di reagire
La serie Un uomo vero è gradevole, domina un linguaggio crudo e duro, e la storia sembra tratta da una vicenda di cronaca per quanto appare credibile e attuale. Non è così, e il finale di Un uomo vero, alquanto imprevedibile, rende ancora più evidente l’opera di fantasia degli autori. Nel cast – oltre ai due protagonisti, bravissimi, già citati – Sara Jones (Sons of Anarchy, Dr. House, For All Mankind) nel ruolo della moglie Serena Croker, Lucy Liu (Charlie’s Angels, Kill Bill, volume 1, Elementary) nei panni di Joyce Newman, una manager coinvolta in uno stupro negli anni i cui i nostri personaggi erano al college, e William Jackson Harper (The Good Place, Love Life) che interpreta il sindaco uscente Wes Jordan, alla disperata ricerca di voti per la sua rielezione.
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