Una bugia di troppo, diretto da Brian Robbins

Il giorno di Capodanno, lunedì 1 gennaio, su Italia 1, a partire dalle ore 16,25, verrà trasmesso Una bugia di troppo. Il film è stato prodotto negli Stati Uniti d’America nel 2012 ed è una commedia di tipo fantastico, che unisce il divertimento a un tocco di creatività e originalità.
La regia è di Brian Robbins, regista che ha avuto la sua fortuna negli anni’80 per aver diretto molti episodi di sitcom di grande successo come Supercar, Il mio amico Arnold, Taxi Genitori in blue jeans, tra le altre. Le sue ultime produzioni sono però cinematografiche e questo film fa parte di uno dei tre girati con la star Eddie Murphy. Gli altri due sono Norbit e Piacere Dave.



Protagonista della pellicola è appunto Eddie Murphy, considerato uno dei migliori comici americani, stella di Hollywood per le serie 48 Ore, Beverly Hills Cop e per cult come Una poltrona per due, che abbiamo visto anche quest’anno, alla vigilia di Natale, come da tradizione di Italia 1 che lo trasmette ininterrottamente da 26 anni. Completano il cast Carrie Washington, Clark Duke, Cliff Curtis e Jack McBrayer.



La trama del film Una bugia di troppo: un agente letterario logorroico e truffaldino riceve la sua nemesi

In Una bugia di troppo, Jack McCall è un uomo d’affari spregiudicato. Eddie Murphy recita questa parte con un piglio umoristico, dando espressività alle gag e cercando di renderle sempre più esilaranti. Il tratto caratteriale che colpisce di Jack è la sua capacità oratoria. In ambito commerciale, questa dote è particolarmente utile poiché Jack riesce a imbambolare qualsiasi interlocutore. Di mestiere fa l’agente letterario e non ha nessuna difficoltà a raggirare il prossimo quando si presenta un’opportunità di guadagno. Dialogare con Jack è davvero difficile perché è logorroico, insistente ed è praticamente impossibile aprire bocca di fronte a lui. Non si ferma davanti a niente ed è piuttosto egoista, pronto a rincorrere la fama a qualsiasi costo, anche quando si supera la soglia dell’onestà.



Tuttavia, come spesso accade in queste circostanze, nella propria carriera professionale, Jack incontra una figura che ridimensionerà i suoi piani spregiudicati. L’agente infatti vorrebbe guadagnare facendo firmare un accordo penalizzante a Sinja, uno strano guru della cultura New Age.
È proprio il guru a vendicarsi direttamente, sfruttando la debolezza di Jack, cioè la parlantina eccessiva. Nel giardino dell’abitazione dell’agente letterario, quindi, viene piantato magicamente un albero che, ad ogni parola di troppo pronunciata da Jack, perde una foglia.

L’agente, preoccupato per il proprio destino, chiede al guru che cosa potrebbe succedere nel momento in cui le foglie cadessero del tutto e l’albero rimanesse spoglio. La risposta del guru non lascia spazio a interpretazioni: quando l’albero avrà terminato le foglie, anche Jack morirà.
A questo punto l’uomo d’affari non può continuare a spendere parole invano per convincere gli altri e dovrà calibrare nuovamente il modo di rapportarsi con le persone. Cercherà di ridurre al minimo le conversazioni, iniziando a gesticolare e facendosi aiutare per non contribuire a velocizzare la propria fine.
L’impossibilità di dialogare con gli altri sarà l’argomento principale che guiderà le scene, animandole e rendendole simpatiche, con disavventure ripetute e situazioni imbarazzanti…