Marco Minniti, presidente della Fondazione Medor ed ex ministro dell’Interno, in una intervista a La Verità, ha detto la sua su ciò che sta accadendo tra Russia e Ucraina: “Una Sarajevo del terzo millennio, cioè un episodio fortuito e imprevisto (per cui anche capace di scatenare una guerra mondiale, ndr), è oggi concretamente possibile”. Gli incidenti a tal proposito si sono già verificati. Nei giorni scorsi, ad esempio, un missile ipersonico di Mosca è sconfinato nello spazio aereo della Polonia per 39 secondi. Se avesse colpito qualcosa, sarebbe potuto scattare l’articolo 5 del trattato della NATO.



Non è possibile dunque escludere la possibilità che il conflitto si estenda. “Tutti i segnali raccontano di un aumento delle attività militari, soprattutto aeree e missilistiche. È un’escalation che può andare fuori controllo, e non perché qualcuno necessariamente lo voglia”. Anche perché l’esperto è dell’idea che, al momento, né la Russia né l’Ucraina sono intenzionate a coinvolgere altri soggetti.



Il futuro della Russia dipende dalle Elezioni Usa: il parere di Marco Minniti

Vladimir Putin non attaccherà Paesi diversi dall’Ucraina. Ne è convinto Marco Minniti, che spiega anche perché. “Un’azione volontaria di questo genere da parte della Russia è da escludere. Non farà un all-in. E questo per una semplice ragione: è un capo politico e fa anche ragionamenti politici”. Il riferimento, in particolare, è a ciò che accade oltreoceano e al suo nemico per eccellenza, gli Stati Uniti. A breve infatti si andrà alle urne, ancora con Joe Biden contro Donald Trump, che hanno due visioni opposte del conflitto.



“La Russia punta su un cambio di leadership a Washington. Trump ha già dichiarato che in caso di vittoria aprirà un negoziato con lui. Paradossalmente, se domani la Russia colpisse deliberatamente un Paese baltico o la Polonia, scatenerebbe un’emergenza militare senza precedenti, che rafforzerebbe la candidatura di Biden”, ha sottolineato l’ex Ministro. Nell’attesa però l’Ucraina non deve mollare: “L’obiettivo è conservare più territorio possibile in vista dei futuri negoziati. Non può entrare nella NATO a guerra in corso. Piuttosto, dopo le elezioni europee, va accolta nell’Ue”, ha concluso.