È ormai diventato difficile sopportare i film d’amore, quasi sempre destinati ai teenager e fatti con lo stampino. Figuriamoci quelli che parlano di un amore finito, con dolorose, strazianti e artificiose separazioni. Una noia mortale, ai limiti della sopportabilità. Ma il cinema italiano sa anche sorprendere, per fortuna, ed è il caso di Una relazione, diretto da Stefano Sardo



TRAMA DI UNA RELAZIONE – Tommaso e Alice sono una coppia da quindici anni – non sposati e senza figli, lui musicista, lei attrice, entrambi senza successo. Vivono a Roma, dove hanno comprato casa grazie a un mutuo che è stata l’unica vera assunzione di responsabilità nella loro storia. Quando vengono invitati a cena da loro per un annuncio, gli amici pensano sia il matrimonio. E invece Tommaso e Alice comunicano che hanno deciso di lasciarsi: ma vogliono farlo in modo graduale, senza rompere, restando amici in modo naturale. La loro ambizione, legittima ma ingenua, finisce con lo scontrarsi con il principio di realtà: le storie finiscono perché le persone cambiano. E nessun cambiamento è, né può essere indolore.



Presentato nell’ambito delle Giornate degli Autori nella sezione Notti Veneziane del Festival di Venezia 2021, Una relazione è un mix tra dramma e commedia che colpisce subito. Non per chissà quali effetti speciali o star impiegate – il cast è comunque di ottima fattura, sia chiaro – ma per verosimiglianza. Il cinema contemporaneo offre tanti prodotti, ma quasi sempre contraddistinti da una patina ricercata e cerebrale, poco sincera.

Una relazione è altro. Forse perché gli autori – Stefano Sardo e Valentina Gaia – hanno vissuto nella realtà come coppia il momento della separazione. Forse per altro. Non è questo che ci interessa. Ciò che conta è il risultato e non possiamo che essere soddisfatti. L’opera ha più toni, esattamente come un rapporto di coppia, e vanta una scrittura solida, stratificata, mai banale. C’è del romanticismo anche nella separazione ma noi non lo vediamo mai sul grande o piccolo schermo. Le rotture sono cesure nette, rabbia e insulti. Qui no, qui ci avviciniamo a quella che è molto spesso la realtà. Ed è molto, molto bello.



Una commedia malinconica, se così possiamo definire Una relazione, che merita un giudizio positivo anche per il sapiente utilizzo del commento sonoro e, soprattutto, per le interpretazioni. Guido Caprino e Elena Radonicich si caricano il film sulle spalle, mettendo anima e corpo al servizio della storia. I dialoghi sono importanti, c’è grande verità in ogni parola, ma le cose più importanti si intuiscono, si carpiscono. Ed è possibile solo grazie a interpreti di un certo calibro. Da segnalare l’ultima interpretazione di Libero De Rienzo, una parte piccola ma come sempre significativa.

In sala dal 13 al 15 settembre e poi su Amazon Prime, Una relazione merita un applauso e un corposo passaparola.

@Massimo_Balss