Ciao Spino… Come te la passi?

Si sopravvive anche a centinaia di km di autostrade invase dalla neve…

Stavo risistemando le librerie, ma ho qualche problemino… secondo te, dovrei mettere tutto in ordine alfabetico per autore, in ordine per genere e poi per autore, in ordine di collana? Avere quattro librerie piene con doppi e tripli strati significa praticamente gestirle come la biblioteca comunale.

Nessun ordine. Qualsiasi ordine è destinato a essere scompigliato e demolito prima o poi. Prova a sistemare per autore poi vedi quando compri un altro libro di Asimov (cosa che non dovresti fare, perché dovresti averli già tutti): ti shiftano tutti quanti e non finisci più di spostare…

You got a point…

Dai, va, mentre mi aiuti a togliere i libri… sì, posali lì, grazie… partirei con i blooper della settimana, che dici?

Stasera alle 21.10 su Iris troviamo un classico della sci-fi: “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. Gli effetti speciali sprizzano tenerezza, per i nostri occhi abituati alla perfezione glaciale della CG. Tipo questo: quando l’alieno ricambia il gesto di saluto fatto dagli umani, è visibile una cucitura nel costume dell’alieno, dal polso lungo tutto l’interno del braccio.

Appiccicarci sopra qualcosa o meglio ancora usare la Maglieria Magica di Barbie, che notoriamente produceva solo roba tubolare senza cucitura, pareva brutto.

Un alieno vestito di lana rosa non è proprio realistico… a meno che non venga dalla Galassia Platinette…

Io direi di guardare Psycho, non il capolavoro di zio Hitch, ma il remake “filologico” (dicono: io dico “copiato”) di Van Sant, su Retequattro alle 23.30. Chissà se ha copiato anche i blooper? A quanto pare sì, guarda qua: la Heche scarta il sapone e getta la carta a terra (o nella doccia, boh), ma quando Norman ripulisce tutto dopo l’omicidio, la carta del sapone non c’è più, esattamente come nel film di Hitchcock! Quanta fantasia nei film odierni.

Ma no! Era una citazione cólta! Sei tu che non l’hai còlta! Uh guarda! “L’avaro”! (domani alle 21, Rai Movie) Lo capisco, poverino, anche io sono come lui: ECONOMA. Non braccino corto come mi accusano. Ecco. All’inizio del film, quando l’avarissimo Don Arpagone (Alberto Sordi) è ancora a letto, viene svegliato dalla sua vecchia governante che bussa con insistenza fuori la porta della sua camera da letto. Lui si alza con in mano un enorme mazzo di chiavi e va ad aprire la porta togliendo prima ben quattro catenacci (ha sempre il terrore di essere derubato), poi si mette di fronte la porta e fa il gesto di infilare una delle chiavi nella toppa. Però anche se si mette di spalle e si sente il rumore della chiave che gira, è chiaro che fa finta di usare la chiave, dato che la serratura sulla porta non c’è. Questo particolare della serratura mancante si vede benissimo quando lui si sposta e apre la porta per far entrare la governante. No, ok. Risparmiare anche sulle serrature per risparmiare le chiavi mi sembra un filino troppo anche per me.

Passami lo straccino, che devo spolverare lo scaffale… grazie… se poi mi tieni i volumi della collezione su Harry Potter un minutino… grazie… resisti, eh?

Tenere in mano che so, Proust, Garcia Marquez… ma Harry Potter!

Mi distraggo un po’ guardando Spider-man su Italia1 alle 21.10… con 88 errori c’è solo l’imbarazzo della scelta! L’RNA ricombinante che nel film diventa un inesistente “DNA ricombinante”, Spiderman che non riesce a portare gli occhiali perché nel frattempo la sua miopia è sparita ma continua a indossare lenti a contatto e soprattutto… la Library Tower Building di Los Angeles nello skyline di New York!

 

Geografia, portami via, eh?

Domenica, vediamo un po’ che c’è… alza ancora un po’ la guida, non vedo… “Haunting – Presenze” alle 19 su Iris. Che anch’io sono convinta che a casa mia ci siano strane presenze, mi si spostano i libri, svaniscono i DVD, si vaporizzano i bicchieri e i piatti… boh. E ancora il trucco è il punto debole, qui (uno dei tanti, dico…): in una delle megascene di combattimento finale con il mostro cattivo, Liam Neeson si nasconde con gli altri dietro una grande colonna, ma al momento in cui egli vi si appoggia la colonna cede, come se fosse di gomma… Colonna posseduta…

 

Io guarderei un film che ha il raro pregio di avere il titolo identico a quello che hanno pensato molti spettatori guardandolo al cinema: “Fuori in 60 secondi” (Rai4, 15.20). Anche qua ben 48 errori, segno che alcuni l’hanno visto fino alla fine, almeno per blooperarlo. Ah, diavolo, perfino io devo averlo visto, c’è un mio errore: i poliziotti trovano quella che gli americani chiamano “black light”, ossia luce nera, che serviva ai rapinatori per leggere l’elenco delle auto scritto in vernice fluorescente sul muro. Nel film essa viene tradotta come “lampada a infrarossi”, ma in realtà è una lampada ad ultravioletti.

 

Lunedì, invece, l’ennesimo scazzottatone di Seagal, che però vent’anni fa poteva anche avere un senso: “Programmato per uccidere”, alle 21.10 su Rete4. Quando durante un inseguimento l’auto va a sbattere contro una bancarella di frutta e verdura, vediamo la fiancata bella sporchiccia. Subito dopo, però, ecco che la fiancata è ancora pulita.

Spino, non far cadere i libri di King, per favore! Sarebbe un delitto di lesa maestà!

 

Dipende, sono pre- o post- incidente? Se sono post li puoi tranquillamente buttare.

Mentre tu ti guardi gli scazzottoni io opto per il buon vecchio western: “Il texano dagli occhi di ghiaccio” (Retequattro 23.20), che però, ahinoi e ahiadattamentoitaliano, di texano non ha proprio niente, essendo invece del Missouri…

Martedì scelgo un film classico meraviglioso, “Viale del tramonto” (13.55 La7). Quando Joe e Betty si trovano nello studio di quest’ultima, e Betty chiede a Joe chi sia la Norma che ha firmato il suo portasigarette, si vedono riflessi nella finestra alla sinistra di Joe tre uomini della troupe che camminano. Dato che è notte e gli studi sono deserti, come anche specificato dalla voce fuori campo chi piffero possono essere i tre fanciulli, se non membri della troupe “reale” del film? Delizioso…

Spino, please… straccino.

 

Vuoi dello stracchino? Hai fame?

 

Con tutta la polvere che sto mangiando, sono a posto fino a Pasqua…

 

Io passo a “Il collezionista” (Retequattro 21.10). Scene finali: il maniaco stende la ragazza sul tavolo da cucina per stuprarla; le alza la canottiera nera lasciandole scoperta la pancia; cambio dell’inquadratura e sotto la canottiera compare una maglietta bianca, infilata a sua volta dentro i pantaloni, e così anche nelle scene successive.

 

Mercoledì, mercoledì… guarda che bello, un film di attualità: “Il divo” (21.10 La7). Strano che non menzioni la partecipazione del protagonista al film a cartoni animati “Up!”… ma ripensandoci no, forse non era lui… ma la somiglianza, però… Oh, well. Andreotti è nei giorni precedenti il suo VII incarico e quindi è l’anno 1992. La sua segretaria utilizza per spostarsi un modello di autobus, che però viene adottato dall’Atac (servizio romano di trasporto) a partire dal 1993, dopo l’ascesa al Campidoglio di Francesco Rutelli. Che poi… ma la sua segretaria sul serio si sposta in bus?

 

Se sei una segretaria, e non una segretaria di partito, direi di sì.

Per dirla col grande Raj Koothrappali di Big Bang Theory: finalmente un film sulla mia vita “Slumdog millionarie”. Mi si addice, sono astrofisico anche io come Raj. Comunque, come tutti sanno il format di “Chi vuole essere milionario” prevede che la trasmissione sia registrata e trasmessa in differita per impedire che chi deve fornire l’aiuto da casa possa sapere in anticipo la domanda prima dei 30 secondi concessi dal regolamento. Nel film la trasmissione è in diretta: lo si nota sia quando Jamal viene arrestato durante la sospensione tra due puntate, e specialmente alla fine quando Jamal fa chiamare Latika.

Giovedì fate uno sforzo (anche tu, Spino, che sennò non posso pulire lo scaffale delle biografie storiche… ti faccio anche risparmiare la palestra, non sei contento?) e rimanete svegli a vedere “Marie Antoinette” (23.25 Rete4). Per favore ignorate le All Stars che per scelta registica sono nella miriade di scarpe della regina (e se penso a quante volte le hanno segnalate al sito, mi sa che arriviamo al numero di segnalazioni delle maledette manette di Jack Sparrow della Maledizione della Prima Luna…). Oh. Un blooper vero, invece, è quando Maria Antonietta legge la lettera inviata da Maria Teresa: noi la vediamo dalle sue spalle ed è facile leggere: “Dearest Marie Antoinette”, quando Maria Teresa avrebbe dovuto scriverle in tedesco o, al limite, in francese, che era la lingua in uso in tutte le corti d’Europa all’epoca, anche quelle che NON erano francofone.

 

A me le Allstar della regina mi hanno sempre dato un certo fastidio.

Finiamo con un capolavoro misconosciuto, “La promessa” (Iris 21.10). Nella scena all’aeroporto, Jack Nicholson beve ora un scotch, ora una birra e poi di nuovo uno scotch (cioè si passa da bicchiere a boccale e a bicchiere).

Alcolisti.

 

Grazie, Spinuccio, se vuoi ti offro il caffè per sdebitarmi per la manovalanza. Vado a prepararlo, saluti tu?

 

Natürlich! Ragazzuoli mi raccomando guardate tanti film, beccate tanti bloopers e venite a riferirceli quando volete su www.bloopers.it e su http://multiplayer.it/forum/bloopers/ , così magari venerdì prossimo potreste vederveli segnalati proprio qui su ilsussidiario.net!

Tschüss!