La nuova inchiesta su Unabomber, aperta a tredici anni dall’archiviazione, ha portato finora all’iscrizione nel registro degli indagati di dieci persone. Di queste, come riportato da SkyTg24, ce ne sono nove che sono “tutti coloro che avevano rivestito tale posizione nel corso dei procedimenti avviati all’epoca dalla stessa Procura” mentre una è “una persona la cui attendibilità appare problematica ed è tutta da verificare” a cui si è arrivati attraverso una fonte dichiarativa la cui validità è anch’essa da definire. Ad annunciarlo è stata la Procura stessa.



Il pm Federico Frezza ha inoltre formulato una richiesta al Gip per poter effettuare un incidente probatorio per sottoporre a indagine genetica dieci reperti tra gli oggetti sequestrati nell’ambito delle indagini sugli attentati attribuiti a Unabomber con l’obiettivo di verificare se sia possibile identificarne il o i responsabili. In base all’esito di questi esami, si deciderà in quale direzione procedere con le indagini.



Unabomber, 10 indagati: test dna su reperti, si cerca il colpevole dei 30 attentati

Il Procuratore capo, Antonio De Nicolo, all’interno della nota sulla inchiesta recentemente aperta su Unabomber, ha precisato che “nei confronti di nessuna delle dieci persone menzionate nella richiesta d’incidente probatorio come ‘persone sottoposte a indagine’ sono stati acquisiti elementi tali da consentire di convogliare le investigazioni in una precisa direzione: sarà l’accertamento genetico, sperabilmente, elementi utili a tal fine”. Il caso, dunque, è nuovamente agli albori.



In tal senso, dalla Procura, hanno aggiunto inoltre che “fino al termine dell’accertamento ogni frettolosa attribuzione di responsabilità sarebbe una “gratuita illazione”. È da considerare, a proposito di ciò, che le accuse nei confronti delle nove persone già note alle forze dell’ordine per il caso, sono state nella precedente inchiesta tutte archiviate. Da stabilire, invece, il possibile coinvolgimento della decima persona. Le famiglie delle vittime, intanto, continuano a sperare di avere giustizia.