Procede rapidamente l’inchiesta bis su Unabomber, aperta lo scorso novembre dalla procura di Trieste su richiesta di due vittime, Francesca Girardi e Greta Momesso. C’è un nuovo indagato, Luigi Pilloni, ed è stato aggiunto un altro attentato all’elenco dei 28 già conosciuti e che hanno seminato il panico dal 1994 al 2006 in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Si tratta della bottiglia di Coca Cola che conteneva una bomba inesplosa, trovata da un cacciatore nel 2007 a Zoppola, in provincia di Pordenone. L’ipotesi di reato è attentato per finalità terroristiche o strage con l’aggravante dell‘associazione con finalità di terrorismo. Il presidente della sezione gip Luigi Dainotti ha accolto la richiesta di incidente probatorio, fissato il 13 marzo.
Come evidenziato dal Corriere della Sera, sarà utile per verificare se è possibile estrarre tracce biologiche da 10 reperti recuperati sui luoghi di 5 attentati e, in caso positivo, se è possibile compararne i risultati con il profilo genetico degli 11 indagati, delle persone inserite nella banca dati Dna e di ulteriori soggetti considerati di interesse investigativo. Le posizioni di dieci indagati erano state archiviate, uno invece è entrato nell’inchiesta due mesi fa. Luigi Pilloni, che ha subìto una perquisizione, non ha legami con Elvo Fornita, ingegnere di Azzano Decimo al centro della prima inchiesta. Inoltre, non ha mai lavorato in aziende produttrici di componenti usati da Unabomber per confezionare gli ordigni. Le ragioni che hanno portato a lui non sono note, è emerso solo che si tratta di «una persona la cui attendibilità appare problematica ed è tutta da verificare».
INCHIESTA UNABOMBER: FISSATO INCIDENTE PROBATORIO
Oltre a Luigi Pilloni, nell’incidente probatorio sul caso Unabomber saranno coinvolti anche i fratelli Elvo e Galliano Zornitta, i gemelli Lorenzo e Luigi Benedetti; i fratelli Claudio e Dario Bulocchi; Luigi Favretto; Angelo La Sala; Cristiano Martelli; Giovanni Fausto Muccin. Fatta eccezione per Lorenzo Benedetti, Galliano ed Elvo Zornitta, a tutti gli altri è stato assegnato l’avvocato d’ufficio Alessandra Devetag del Foro di Trieste, che però deve ricevere il mandato fiduciario. Il gip ha scritto che ritiene necessario acquisire il Dna di Luigi Benedetti, Claudio Bullocchi, La Sala, Martelli, Muccin, Pilloni e Galliano Zornitta, perché quello degli altri era stato già depositato. «Va qui chiarito che al momento non sono stati acquisiti a carico di alcuno dei soggetti sottoposti a indagine elementi più significativi e che la loro menzione in questa sede deriva soltanto dall’esigenza di evitare possibili future prospettazioni di nullità o inutilizzabilità dei risultati dell’incidente probatorio richiesto», la precisazione del gip Dainotti, come riportato dal Corriere della Sera. Pertanto, attualmente non ci sono prove di colpevolezza a carico degli indagati, come precisato dal procuratore di Trieste, Antonio De Nicolo, che coordina l’inchiesta con il sostituto Federico Frezza.