Venezia tra i patrimoni dell’umanità a rischio: questa l’indicazione degli esperti dell’Unesco. Il World Heritage Centre ha spiegato che “il continuo sviluppo, gli impatti dei cambiamenti climatici e del turismo di massa rischiano di provocare cambiamenti irreversibili all’eccezionale valore universale” della città. Il voto è in programma a settembre da parte degli Stati membri dell’organismo Onu con sede a Parigi.



Secondo quanto riferito dall’Unesco, le misure messe in campo dall’Italia per Venezia sono insufficienti. Tra le varie segnalazioni, il rischio della costruzione di edifici alti che possono “avere un notevole impatto visuale negativo” sul patrimonio veneziano e dovrebbero essere costruiti lontano dal centro. Nell’analisi anche l’aumento del livello del mare e gli altri fenomeni meteorologici estremi legati al riscaldamento climatico che minacciano l’integrità della città.



L’Unesco contro Venezia

La serie di criticità elencate hanno spinto l’Unesco a indicare Venezia per l’iscrizione nella “black list” dei patrimoni mondiali in pericolo. Gli esperti hanno sottolineato che l’auspicio “questa iscrizione susciti un più forte impegno e una più vasta mobilitazione degli attori locali, nazionali ed internazionali”. Il Comune di Venezia ha fatto sapere che “leggerà con attenzione la proposta di decisione pubblicata dal Centro per il Comitato per il Patrimonio mondiale dell’Unesco, e si confronterà con il governo, che è lo Stato parte con il quale l’Unesco si relaziona”. Sul tema è intervenuto anche il governatore del Veneto Luca Zaia: “Venezia è una capitale unica del mondo, una città che tutti i cittadini del mondo sperano di vedere almeno una volta nella vita… L’Unesco fa l’Unesco, Venezia è una città fragilissima, ma abbiamo realizzato l’opera che la mette in sicurezza, e di questo non si parla mai…un’opera che ci permette di dire che la città è in sicurezza”, le sue parole riportate dall’Adnkronos. Ricordiamo che già nel 2021 Venezia finì nel mirino a causa del passaggio delle grandi navi da crociera nel bacino di San Marco e alla Giudecca. Allarme poi rientrato.

Leggi anche

SPY FINANZA/ La ricetta fallimentare che ha frenato la Germania e ci ha reso più poveri