“Sgarro” all’Europa per l’Ungheria. Budapest e Mosca hanno siglato un accordo sulla modifica del contratto per l’espansione della centrale nucleare di Paks in Ungheria, come annunciato dal ministro degli esteri Peter Szijjßrtó. Nella giornata di ieri, nella capitale russa, il ministro ha incontrato il vicepremier Alexander Novak, responsabile per gli affari energetici, insieme l’ad di Rosatom, Alexey Likhachev. Nel corso dell’incontro sono stati rivisti i contratti di costruzione e finanziamento.
Come ha spiegato il ministro ungherese, una volta che le modifiche saranno attuate, verranno sottoposte alla Commissione europea per l’approvazione. Szijjßrtó ha affermato: “Speriamo che la Commissione non voglia mettere a repentaglio la sicurezza a lungo termine delle forniture energetiche dell’Ungheria”. L’incontro con la Russia serve per mantenere prezzi accessibili dell’elettricità e garantire approvvigionamento energetico sostenibile in Ungheria.
La centrale di Paks sarà estesa
Il ministro Peter Szijjßrtó ha annunciato inoltre che la società energetica statale russa Gazprom ha accettato di consentire all’Ungheria l’importazione di gas naturale a quantità superiori a quanto concordato in un contratto siglato lo scorso anno. Dunque il Paese potrà acquistare gas ad un prezzo limitato a 150 euro al metro cubo, anche se i prezzi di mercato saliranno al di sopra di questo livello.
Per quanto riguarda l’ampliamento della centrale nucleare di Paks, questo era già stato concordato nel 2014 con un prestito russo di dieci miliardi di euro. Tuttavia, l’espansione è già stata notevolmente ritardata anche a causa della Germania che si è opposta alla partecipazione di Siemens all’installazione dei sistemi di controllo a causa delle sanzioni. Nel nuovo accordo tra Ungheria e Russia, dunque, i due Paesi hanno parlato nuovamente dell’allargamento della centrale, che adesso dovrebbe essere attuato.