Una legge per proteggere la sovranità dell’Ungheria. Ci sta lavorando il governo del primo ministro Viktor Orban, il cui obiettivo è istituire una nuova autorità. È l’Ufficio per la protezione della sovranità, che avrà il compito di indagare se organizzazioni finanziate dall’estero possano influenza le elezioni in Ungheria. Dopo mesi di annunci, il progetto di legge è stato presentato questa settimana. Persone e partiti candidati alle elezioni attualmente non posso accettare fondi dall’estero, quindi cosa cambierebbe con la nuova legge? Saranno inasprite le pene per infrazioni ed evasioni, con il rischio di avere una condanna fino a 3 anni di carcere. Stando a quanto riportato dal giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, l’opposizione ha mosso due critiche a questo disegno di legge. In primis, per i partiti di sinistra e liberali, non proteggerebbe in alcun modo la sovranità dell’Ungheria, ma servirebbe solo a intimidire i critici del governo.
La bozza della proposta di legge fa più volte riferimento esplicito agli Usa. Da oltre un anno, infatti, il partito Fidesz di Orban, e i media ad esso vicini insieme, così come le autorità governative e i servizi di informazione, sostengono che l’opposizione abbia rapporti con gli americani, tanto da definirla “sinistra del dollaro”. Infatti, l’organizzazione “Movimento 99“, vicina al principale candidato dell’opposizione per il 2022, Péter Márki-Zay, ha ricevuto diversi milioni di euro in donazioni e il candidato non ne ha mai fatto mistero, spiegando che erano piccole donazioni raccolte in Usa da un’organizzazione di ungheresi all’estero. Inoltre, il denaro (circa 5 milioni di euro) è stato usato per le campagne elettorali, senza usare loghi di partito o riferimento ai candidati. Accuse simili sono state rivolte al sindaco di Budapest, Gergely Karácsony.
LEGGE SULLA PROTEZIONE DELLA SOVRANITA’: RISCHI E CRITICHE
Al centro della “Legge sulla protezione della sovranità” in Ungheria c’è la nuova autorità, il cui capo è proposto dal primo Ministro e nominato dal Presidente per sei anni. L’ufficio ha il compito di indagare su “eventi che indicano un’interferenza straniera“. Ciò include “attività di patrocinio, manipolazione dell’informazione e disinformazione per conto di un altro Stato, di un’organizzazione straniera o di una persona fisica“, nonché “attività volte a influenzare il dibattito democratico e i processi decisionali statali e sociali se violano o minacciano la sovranità dell’Ungheria“. Secondo la bozza, questa autorità non ha poteri sanzionatori specifici, ma deve “mappare” gli eventi, quindi pubblicare i risultati sul suo sito web e compilare un rapporto annuale. In caso di sospetto concreto di violazione della legge, è previsto l’intervento delle autorità investigative competenti.
D’altra parte, per inasprire l’attuale divieto di finanziamento estero, si aggiunge ora che “un accordo per nascondere l’origine di aiuti esteri vietati” è soggetto a una maggiore minaccia di azione penale. Le critiche mosse dall’opposizione riguardano anche il fatto che le disposizioni sono vaghe, quindi lasciano all’autorità e al governo un ampio margine di interpretazione. Faz fa gli esempi di “attività di advocacy” o “attività di disinformazione volte a influenzare il dibattito democratico e i processi decisionali sociali dello Stato“. Ciò potrebbe riguardare praticamente chiunque, non solo i partiti e le loro associazioni di sostegno. Anche i media non governativi evidenziano una serie di ambiguità e incoerenze. Ad esempio, la piattaforma online hVG si chiede cosa accadrebbe se un americano con simpatie per Fidesz donasse denaro a un candidato dell’opposizione proprio per poi esporlo a un procedimento penale per aver aggirato le norme finanziarie. La legge, comunque, dovrà essere approvata dal Parlamento a dicembre, in modo che il capo della nuova autorità possa essere nominato il 1° febbraio 2024.