L’Europa orientale deve affrontare un’ondata di trafficanti di esseri umani dopo che l’Ungheria ha liberato più di 800 di loro dalla prigione e ha ordinato loro di lasciare il paese a seguito di uno scontro con l’UE su un disegno di legge sull’immigrazione. Come riporta il The Times, questo ha causato non poca preoccupazione tra le forze dell’ordine e i Paesi esteri, spingendo ad esempio l’Austria a rafforzare la sicurezza delle frontiere. Più di 1.500 altri contrabbandieri potrebbero essere liberati in base a una legge controversa. I trafficanti dovrebbero tornare nei loro paesi d’origine ma secondo gli esperti non c’è modo di rintracciarli e dunque alcuni potrebbero raggiungere altre destinazioni.
Attenzione particolarmente alta sulla rotta terrestre dalla Grecia e dalla Bulgaria verso l’Europa occidentale, la seconda migratoria più trafficata per richiedenti asilo e migranti che cercano di raggiungere la Gran Bretagna, la Germania e altri paesi. La maggior parte passa dalla Serbia all’Ungheria. Il mese scorso l’Ungheria ha tentato di bloccare le leggi che creano un nuovo sistema per la ridistribuzione dei migranti in tutta l’UE: per il tribunale dell’UE è illegale il tentativo di Budapest di inviare richiedenti asilo in Serbia e Ucraina per presentare le loro domande.
Il monitoraggio dei trafficanti non è possibile
Per rispondere al rilascio di massa di trafficanti di esseri umani da parte dell’Ungheria, l’Austria ha implementato controlli alle frontiere e ha convocato l’ambasciatore ungherese. Almeno 852 trafficanti di esseri umani sono stati rilasciati, come affermato da un portavoce del servizio carcerario. Dardan Kocani, coordinatore dell’Iniziativa globale contro la criminalità organizzata transnazionale, ha affermato che la politica rafforzerà le reti criminali e incoraggerà i contrabbandieri, che rischiano poco o nessun tempo di reclusione. “Anche se la metà di loro si ricongiunge alle reti precedenti, si tratta di una forza umana significativa non solo per numero ma anche per esperienza, conoscenza, capacità e reti”, ha sottolineato.
I rilasci sono avvenuti in seguito ad una legge concepita per aiutare i trasgressori a reintegrarsi nella società ungherese. I prigionieri possono essere rilasciati soggetti a una serie di rigide condizioni di cauzione, incluso un braccialetto alla caviglia, come spiega il The Times. Questa misura non sarà però applicata ai trafficanti: l’unica condizione dopo la liberazione è che lascino il Paese entro 72 ore dopo la liberazione. Il monitoraggio dei trafficanti dopo il loro rilascio, però, non è possibile ai sensi della legge. “Non possono controllare con certezza se un detenuto polacco torna in Polonia o in Germania o in qualsiasi altro posto voglia andare”, ha spiegato un esperto. In Europa, dunque, l’attenzione è più alta che mai.