Si nasconde dalle telecamere e cela il volto dietro una mascherina chirurgica spesso abbinata a un cappello di feltro verde: parliamo del figlio di Orban, individuato da diversi software di riconoscimento facciale utilizzati da Le Monde e dai suoi partner del sito investigativo ungherese Direkt36. “È lui al 100%” ha detto una persona che lo conosce bene, dopo aver consultato una delle rare foto trovate su Facebook durante un viaggio in Ciad, nell’ottobre del 2023.  Gaspar Orban, generale dell’esercito, è l’unico figlio del primo ministro nazionalista ungherese, che oltre a lui ha quattro femmine. È lui il volto al centro della campagna offensiva diplomatico-militare che il primo ministro nazionalista ungherese sta lanciando nel Sahel.



Nei prossimi mesi dovrebbero arrivare 200 soldati ungheresi in Ciad. Si tratta di un’operazione senza precedenti per l’Ungheria, che mira a “svolgere compiti di consulenza, sostegno e supervisione sul campo di battaglia e a sostenere la lotta contro il terrorismo”, secondo il mandato adottato a novembre dal Parlamento. Questa missione in un Paese africano, finora molto lontano dagli interessi ungheresi, solleva interrogativi anche in Francia, Paese che mantiene più di 1.000 soldati in Ciad, suo ultimo alleato nel Sahel. Il fatto che il figlio di Orban sia direttamente coinvolto nell’operazione ungherese è noto alle autorità francesi: secondo Parigi, la missione contribuirà alla stabilizzazione del Paese in buoni rapporti con le forze francesi, nonostante i legami di Viktor Orban con Vladimir Putin.



Ungheria, qual è il ruolo del figlio di Orban nella missione in Ciad?

La presenza del figlio di Orban è stata cancellata dalle immagini pubblicate da fonti ufficiali ungheresi, ma Le Monde e Direkt36 lo hanno identificato nelle immagini durante almeno tre viaggi in Ciad organizzati negli ultimi mesi. Un uomo che gli somiglia ma nasconde il volto appare anche durante due viaggi in Niger. La sua figura è stata riconosciuta per la prima volta nel maggio 2023 a Maradi, accanto a Tristan Azbej, segretario di Stato per gli aiuti ai cristiani perseguitati. All’inizio di luglio, Gaspar Orban è stato poi segnalato in Ciad da diverse fonti. Dopo il colpo di stato in Niger, che ha fatto fallire i progetti di Budapest nel Paese, l’Ungheria ha ottenuto in settembre l’autorizzazione del presidente ciadiano a rientrare nel suo territorio.



L’operazione è contestata in Ungheria: “Fino ad ora non abbiamo mai avuto alcuna presenza diplomatica nell’Africa subsahariana francofona, non abbiamo mai avuto una cooperazione militare diretta e l’apertura economica a questa regione è un fallimento. I nostri soldati non hanno esperienza sul posto, non parlano francese, può essere difficile o addirittura pericoloso” ha affermato Georges Suha, specialista franco-ungherese in Africa ed ex membro del Ministero degli Affari Esteri ungherese. Orban non ha parlato del fatto che il figlio fosse direttamente coinvolto in queste operazioni. Al momento non è chiaro il ruolo di Gaspar nello schieramento militare nel Sahel.