L’Ungheria ha assunto la presidenza a rotazione dell’Ue la scorsa settimana, ma potrebbe già rischiare l’estromissione a causa dei comportamenti del presidente Viktor Orban. In particolare, come riportato da Politico, a infastidire i vertici dell’Unione è la sua missione per la pace in Ucraina, che lo ha portato a Kiev, a Mosca, a Pechino e ora a Washington, in un vero e proprio programma di diplomazia globale. La sensazione dei Paesi membri è che il capo di Stato stia parlando coi suoi interlocutori erroneamente a nome di tutti, sebbene i suoi pensieri non rappresentino quelli delle altre rappresentanze. È da qui che nascerebbe l’avversione nei suoi confronti da parte dei leader.
Tutto è iniziato martedì scorso con la visita a Kiev, immortalata in un video pubblicato sui social network in cui Viktor Orban appare come un uomo in missione con un corteo di sirene lampeggianti e musica drammatica mentre si dirige al Palazzo presidenziale, dove avranno luogo “tre ore di negoziati” culminati con sorrisi condivisi e strette di mano. Poi la situazione è ulteriormente peggiorata a Mosca, dove il presidente, nonostante le proteste di Bruxelles, ha dichiarato di essere un suo emissario. “Non possiamo raggiungere la pace senza dialogo e canali diplomatici. Ho sperimentato che le posizioni sono lontane l’una dall’altra, ma in termini di ripristino del dialogo il primo passo importante è stato fatto oggi”, ha affermato. Non è riuscito però a convincere la Russia a fermarsi, anzi.
Ungheria rischia estromissione da presidenza Ue: gli Stati membri ci pensano
“Gli Stati membri erano già irritati dal motto ‘MEGA’ (utilizzato nei video promozionali di Viktor Orban insieme al logo del semestre, ndr). Ma un incontro con Vladimir Putin ha messo permanentemente in ombra la presidenza ungherese”, ha affermato un diplomatico dell’Ue rimasto anonimo a Politico venerdì, quando già si iniziava a discutere della delicata questione. “Con una riunione la presidenza potrebbe essere dichiarata conclusa prima ancora che sia davvero iniziata”.
Gli analisti dicono che ci sarebbero diverse prove a sostegno di questa decisione, ma ci sono dei passaggi burocratici da seguire attentamente affinché ciò possa avvenire. È necessaria infatti una maggioranza qualificata di quattro quinti al Consiglio europeo per riscrivere il calendario delle presidenze a rotazione e anticipare di diversi mesi la data di inizio della prossima presidenza polacca. Viktor Orban, da parte sua, sembra curarsene poco e sta portando avanti i suoi progetti in giro per il mondo.