È scontro sul progetto dell’Unione bancaria, creata nel 2014 – in risposta alla forte crisi finanziaria – quale componente essenziale dell’Unione economica e monetaria dell’Ue ma mai realmente completata. Alcuni Stati infatti sono ancora scettici in merito all’idea. È per questo motivo che le discussioni vanno avanti ormai da mesi, anche in considerazione del fatto che l’attuale Commissione europea è in scadenza e il compito di portare avanti iniziative di questo genere spetterà alla prossima legislatura e al prossimo esecutivo europeo.
A prendere una posizione netta sul tema intanto è stata la Francia. “Lancio l’appello per un’Unione dei mercati dei capitali volontaria. Se è impossibile partire a Ventisette, iniziamo subito con una supervisione europea volontaria, prodotti di risparmio volontari, e titoli volontari per gli Stati e le banche lo vogliono”, ha affermato come riportato da La Verità il Ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, alla riunione informale dell’Ecofin a Ghent. Le sue proposte sono state sostanzialmente tre. “In primo luogo, la vigilanza europea volontaria che potrebbe essere esercitata dall’Autorità europea dei mercati finanziari. Invito quindi le banche, le borse e i gestori dei fondi ad aderire a questa supervisione volontaria che potrebbe essere esercitata dall’Autorità europea dei mercati. La seconda è di creare nel 2024 un prodotto di risparmio europeo con gli Stati che lo desiderano. Infine, mettiamo a disposizione una garanzia per la cartolarizzazione in modo che i titoli smettano di pesare sui bilanci delle banche e che le banche possano quindi prestare di più ai privati e prestare di più alle imprese”.
Unione bancaria, è scontro nell’Ue: i pareri di Francia, Germania e Italia
La Germania tuttavia non è della stessa idea della Francia per quel che concerne l’Unione bancaria. La replica è arrivata attraverso il Ministro delle Finanze, Christian Lindner. “Condivido l’ambizione del mio amico Le Maire però io sono non per un’Unione dei mercati capitali a più velocità, ma per un’Unione alla massima velocità in cui si procede insieme”, ha affermato. Anche la risposta dell’Italia alla proposta è stata abbastanza fredda. “Il lavoro che l’Eurogruppo, sotto la guida di Paschal Donohoe, sta facendo in questi mesi è molto importante per cercare di essere allo stesso tempo ambiziosi e trovare un accordo comune. Quindi faccio appello a tutti gli Stati membri, che hanno le loro idee, a convergere perché è assolutamente importante che l’Eurogruppo decida un’agenda comune entro marzo”, ha commentato Paolo Gentiloni.