Si sprecano le faide a sinistra. L’ultima è scoppiata per l’intenzione del Pd di slegare le feste dell’Unità dal giornale che porta il loro stesso nome e che è stato fondato nel 1924 da Antonio Gramsci, uno dei principali ispiratori del partito comunista. Ma non finisce qui, perché c’è anche la richiesta di risarcimento danni, dopo due diffide rimaste senza risposta, da parte del nuovo proprietario del giornale, Alfredo Romeo, contro i democratici guidati da Elly Schlein. La disputa verrà risolta in tribunale. Come evidenziato da La Verità, il 2 agosto la segretaria del Pd e Romeo sono attesi per un contraddittorio nel foro di Napoli. Ma sottolinea quella che è l’impressione circolante, cioè che oltre alla disputa sulla linea editoriale pesi il fatto che l’Unità sia entrata nella “casa” che annovera Matteo Renzi, come direttore del Riformista. Starà comunque al giudice entrare nel merito della questione.
Nella prima diffida al Pd e all’associazione “Enrico Berlinguer”, che ha registrato il marchio della festa dell’Unità, presentata dallo studio legale Fimmanò & Partners per conto di Alfredo Romeo, si evidenziava che sugli organi di stampa si leggeva «che a dire di alcuni vostri delegati le feste dell’Unità, nazionali e locali, continuerebbero a chiamarsi così senza però avere rapporti con il quotidiano l’Unità, senza distribuzione delle copie, l’implementazione di gazebo, ecc. Siamo certi infatti che si tratti di errate ricostruzioni enucleate nell’ambito delle note polemiche afferenti tutt’altro». D’altra parte, Romeo rimarcava la necessità di «evidenziare che tutti i segni distintivi sono evidentemente di proprietà piena ed assoluta della società editrice rappresentata dal sottoscritto».
PERCHÉ UNITÀ PORTA PD IN TRIBUNALE E COSA CHIEDE
Il senso della prima diffida dell’editore dell’Unità era chiaro: il Pd doveva cambiare nome alle sue feste. Una decina di giorni dopo è arrivata ai dem una seconda diffida, ma hanno tirato dritto. Non solo non hanno fornito risposte, ma hanno portato avanti la macchina organizzativa delle feste. Infatti, si sono tenuti diversi eventi, altri sono in corso, con il gran finale previsto a settembre con la festa nazionale dell’Unità di Bologna. Nel frattempo, le due diffide si sono trasformate in un ricorso ex articolo 700 del codice di procedura civile. Si tratta del provvedimento di urgenza che si chiede quando si è convinti che i propri diritti siano minacciati da un pregiudizio imminente e irreparabile.
La Verità riferisce che di recente è stato notificato alle parti in causa. L’appello rivolto al tribunale di Napoli è di fissare «una somma dovuta dal Partito democratico e dall’associazione “Enrico Berlinguer per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale della sinistra italiana” alla Romeo Editore per ogni violazione e/o inosservanza dell’inibitoria e degli altri provvedimenti». La Verità evidenzia che a presentare il ricorso è stato l’avvocato Francesco Fimmanò, ordinario di diritto commerciale che è anche notizia di punta dell’Espresso, storico settimanale di sinistra. La vicenda appare più come una saga tra ataviche divisioni della sinistra. Il contraddittorio tra Elly Schlein e Alfredo Romeo andrà in scena alle 11 del 2 agosto a Napoli: il clima in tribunale si preannuncia incandescente, ma non per il caldo.