Università inglese elimina il Natale, la Pasqua e la Quaresima

Secondo un recente articolo del quotidiano inglese Telegraph, l’università London School of Economics del Regno Unito ha eliminato dal calendario accademico il Natale, la Pasqua e la Quaresima. Si tratterebbe di una scelta inclusiva, che rifletta gli ideali internazionali dell’università inglese, ma che avrebbe anche smosso l’opinione pubblica, che accusa l’ateneo di essere diventato una “chiesa del Woke“.



L’università che ha eliminato Natale, Pasqua e Quaresima non ha, però, tolto le pause accademiche, decidendo di rinominarle in modi che siano più accessibili anche a coloro che non sono cristiani o cattolici. Dall’anno prossimo nel calendario accademico si utilizzerà il più generico termina “pausa”, corredato nelle varie occasioni da “invernale”, “primaverile” e così via. In un comunicato l’università che ha rinominato il Natale, la Pasqua e la Quaresima, ha sottolineato che “Questi nuovi nomi utilizzano una terminologia più accessibile e ampiamente riconosciuta e riflettono meglio la natura internazionale della nostra comunità e il nostro più ampio impegno globale”, superando quindi l’associazione tra le pause accademiche (o lavorative, a seconda del contesto) e il calendario delle festività cristiane, diffusa in buona parte del mondo occidentale.



L’allarme: “Cacciano i cristiani dalla pubblica piazza”

Come sempre accade in occasioni simili, la scelta dell’università di sostituire il Natale, la Pasqua e la Quaresima avrebbe smosso buona parte dell’opinione pubblica. In particolare, nel Regno Unito è sempre la Free Speech Union a commentare più aspramente queste scelte, ed infatti Toby Young, segretario generale, ha detto che London School of Economics “come la maggior parte delle università britanniche, è schiava di un nuovo culto religioso, la chiesa Woke, che è molto più dogmatico del cristianesimo”.



Similmente, anche Simon Calvert, vicedirettore del Christian Institute britannico ha commentato la decisione dell’università di eliminare il Natale, la Pasqua e la Quaresima, sostenendo che “i cristiani vengono cacciati dalla pubblica piazza. I cristiani e coloro che hanno visioni tradizionali spesso si trovano messi a tacere o vittime di bullismo. È particolarmente ironico quando ciò accade in istituzioni originariamente fondate su principi cristiani e con donazioni di benefattori cristiani”. “Quindi, questa ridicola decisione della London School of Economics di rinominare i termini accademici tradizionali, eliminando i riferimenti al calendario della Chiesa istituita, è più un’assurdità che segnala virtù che crea esclusione in nome dell’inclusività“.