Come ogni anno, è tempo di andare a conoscere la classifica delle migliori università italiane. La graduatoria Censis accende i riflettori sui migliori indirizzi dove andare a studiare, ma segnala anche qualche dato da non sottovalutare. A partire dalla carica dei nuovi iscritti: le immatricolazioni sono tornate a crescere dopo lo stop dell’era pandemia. +2,2 per cento rispetto al 2021. Buone notizie anche sugli immatricolati stranieri: 3,5 per cento. Gli atenei che hanno beneficiato maggiormente della variazione positiva sono quelli del Centro Italia, addirittura puù 9,3 per cento. Giù invece Sud e Isole: dal -0,2% al -2%.
L’indirizzo universitario che attira di più è economia. Entrando nel dettaglio, i corsi di laurea dell’area economica, giuridica e sociale segnano un più 4,5 per cento. Poi spazio ai corsi dell’area sanitaria e agro-veterinaria con il 2,2 per cento e alle discipline Stem con l’1,1 per cento. In ribasso invece le nuove iscrizioni ai corsi dell’area letteraria, artistica ed educativa.
Università, la classifica Censis 2023: Bologna in testa
Andiamo adesso a conoscere la classifica delle migliori università italiane, che vede in vetta alla graduatoria per il quattordicesimo anno di fila l’ateneo Alma Mater di Bologna. Poi, sempre tra gli atenei con più di 40 mila iscritti, spazio all’università di Padova e alla Sapienza di Roma. Quarta posizione per Pisa, mentre la Statale di Milano mette la freccia e sorpassa Firenze al quinto posto. Per quanto riguarda le università tra 20 e 40 mila iscritti, la medaglia d’oro spetta a Pavia, con argento e bronzo rispettivamente a Perugia e Calabria. Quarto posto per Venezia Ca’ Foscari, seguita da Parma e Salerno. Tra i medi atenei statali, Trento vince il testa a testa con Siena, sorpassata anche da Udine. Tra i “piccoli” – atenei con meno di 10 mila iscritti – la vetta è di proprietà di Camerino. Poi l’università della Tuscia e quella delle Marche.