Ultimamente si fa un gran vociare attorno alle università telematiche (ovvero quelle che prevedono lezioni, laboratori ed esami solamente online), con la recente istituzione di un intergruppo parlamentare che lavorerà per integrarle nel nostro sistema universitario, ma Free Academy ha deciso di andare a fondo della questione per capire (soprattutto) quale sia il loro impatto sulle casse statali. Il ragionamento parte dal ricordare che in totale le università (dunque sia quelle tradizionali statali, che quelle online e le private) beneficiano di un fondo da 9 miliardi di euro: la maggior parte sono tutti a beneficio delle università classiche, mentre tra telematiche e private ne incassano solo lo 0,73%.



In altre parole Free Acadamy ha scoperto che gli atenei statali (com’era prevedibile) costano allo stato circa 7 miliardi di euro, mentre tra telematiche e private ne incassano poco più di 68 milioni: scendendo a fondo ulteriormente, si scopre che il peso delle sole università online è di appena 2,8 milioni, mentre i restanti vengono destinati ai grandi gruppi universitari privati (come la Bocconi milanese o la Luiss romana). Per comprendere ancora meglio le cifre: uno studente tradizionale (in totale più di 1,5 milioni) costa allo Stato 5.701 euro all’anno, rispetto ai 12,5 euro che costano gli studenti full-digital.



Free Acadamy: “Con più università online si potrebbero ridurre le tasse sui cittadini”

Già da questa prima semplice rilevazione si capisce bene quanto differente sia l’impatto sul bilancio statale delle varie università, ma Free Acadamy ha posto anche l’accento sul fatto che quelle che lavorano solamente online sono (il più delle volte) società di capitali che, a differenza degli atenei tradizionali, versano delle tasse. Prendendo il gruppo universitario più grande d’Italia (ovvero Multiversity, che include al suo interno Pegaso, Mercatorum e la San Raffaele Roma) nel solo 2022 ha corrisposto allo stato 43 milioni di euro: facendo un paio di conti si può dire che le università online Multiversity danno allo stato 15 volte il valore (complessivo!) del fondo statale.



“Alla luce dei dati sopra riportati”, ha commentato il responsabile Studi e Ricerche di Free Academy, “è chiaro che lo studente tradizionale costa allo Stato ben 5.701 euro soltanto per l’Ffo”, a differenza dei colleghi della università online che portano, ognuno di loro, “alle casse statali 331 euro”. L’ovvia conseguenza è che un’espansione (a lungo auspicata dagli esperti del settore) delle telematiche potrebbe ridurre le tasse che ora gravano su famiglie, imprese e lavoratori: un doppio beneficio per l’intera società e (soprattutto) per gli studenti che cercano la flessibilità per continuare a dedicarsi anche al lavoro.