Università di Oxford, rapporti con i Sackler nonostante le accuse

L’Università di Oxford ha continuato a lavorare a stretto contatto con la famiglia Sackler, proprietaria dell’azienda farmaceutica nell’occhio del ciclone per l’epidemia di oppioidi negli Stati Uniti. Altre istituzioni hanno evitato i rapporti con i Sackler, tagliando qualsiasi legame finanziario con i proprietari della Purdue Pharmaceuticals, dichiarati colpevoli della commercializzazione del farmaco OxyContin.



L’antidolorifico che crea dipendenza è stato ampiamente abusato negli Stati Uniti, tanto che nell’ottobre 2020 la società ha patteggiato 8 miliardi di dollari per chiudere la causa sull’epidemia degli oppioidi negli Stati Uniti. Tuttavia, mentre altre istituzioni hanno tagliato i ponti con la famiglia, secondo i documenti visionati dal Financial Times, non lo ha fatto l’Università di Oxford, almeno fino alla fine del 2022. Oxford ha infatti tenuto i membri della famiglia Sackler nelle liste degli ospiti d’élite e ha accettato denaro dalle loro associazioni di beneficenza.



Oxford-famiglia Sackler, rapporto in discussione

L’Università di Oxford, come sottolineato dal The Times, ha ricevuto più di 10 milioni di sterline dalla famiglia Sackler dagli anni ’90, compreso il finanziamento per la Sackler Library, che ospita gran parte dei libri di archeologia, classici e storia dell’arte all’interno della Bodleian Library. Nel 2018 Oxford ha confermato che non vi era “alcuna intenzione” di riconsiderare le donazioni della famiglia Sackler e dei suoi fondi. Oxford ha dichiarato al Financial Times che “sta attualmente rivedendo la situazione relativa a questa relazione e al modo in cui viene riconosciuta. Una decisione dovrebbe essere presa nei prossimi mesi”.



La famiglia Sackler si è detta rammaricata del ruolo che OxyContin ha svolto nella crisi degli oppioidi, ma contesta molte delle accuse. Un portavoce dei membri fiduciari della famiglia del Sackler Trust ha dichiarato: “Abbiamo sostenuto numerose istituzioni a Oxford per molti anni e vogliamo contribuire a garantire che possano portare avanti le loro missioni senza distrazioni o pressioni ingiustificate. Il loro continuo successo è molto importante per noi e siamo ovviamente aperti a una discussione costruttiva con Oxford su come la nostra famiglia può aiutare al meglio a raggiungere tale obiettivo”.