Durante un’apposita assemblea che si è tenuta in questi giorni, i dirigenti dell’Università telematica Pegaso (che fa parte del gruppo Multiversity) hanno presentato il loro innovativo progetto Horizon2020-SILVANUS, che si inserisce in tutta un’altra serie di iniziative europee raccolte attorno all’etichetta di Horizon 2020 Green Deal. Ad ulteriore riprova del valore e dell’importanza di questo progetto, all’Assemblea voluta da Pegaso erano presenti ben 49 diversi partner mondiali (in parte europei ed in parte brasiliani, indonesiani e anche australiani) che prenderanno tutti parte a vario titolo al progetto SILVANUS da qui al marzo 2025, quando si concluderà la prima fase operativa.
In calce all’Assemblea Pierpaolo Limone, rettore dell’università telematica, ha spiegato che il progetto “ha lo scopo di monitorare in modo efficiente le risorse forestali, valutare la biodiversità, generare indicatori di rischio di incendio più accurati e promuovere la conoscenza delle norme di sicurezza tra la popolazione locale“, anche attraverso campagne di sensibilizzazione finanziate con i fondi europei a SILVANUS ed (ovviamente) promosse dall’università Pegaso. “In particolare“, ha aggiunto ancora Limone, “la novità della piattaforma consiste nello sviluppo e nell’integrazione di tecnologie avanzate, big data, modelli climatici, dati meteorologici e analisi di flussi video multispettrali“.
Cos’è e a cosa serve il progetto SILVANUS di Pegaso
Insomma, lo scopo del progetto è chiaro e preciso: aiutare a gestire e preservare le foreste (fondamentali per il nostro precario ecosistema), combattendo al contempo gli incendi (sempre più frequenti e dannosi) per promuovere una nuova coscienza sociale e, soprattutto, la rigenerazione del paesaggio. Durante l’Assemblea, Pegaso ha posto l’accento anche sui risultati positivi dei primi test sul campo fatti con SILVANUS nel corso del 2023 su 10 paesi mondiali e che nel 2024 sarà allargata anche al Brasile: il primo paese in cui il progetto sarà operativo al 100%.
Saranno in totale 12 i prodotti che rientreranno nella nuova piattaforma, tra innovativi robot terrestri per la mappatura delle foreste danneggiate dagli incendi; droni che porteranno le comunicazioni wireless in territorio remoti; sensori e telecamere; ma anche strumenti digitali di formazione (dei quali Pegaso è leader nazionale) per i Vigili del fuoco e per i cittadini. Proprio guardando alle popolazioni che più soffrono a causa degli incendi, è stata da poco lanciata anche un’applicazione (già disponibile per Android e iOS) che permette di segnalare i nuovi incendi, ma anche di ricevere informazioni sui comportamenti da adottare, sia durante gli eventi, che per prevenirli.