Stress e pressione psicologica lamentano i giovani d’oggi che studiano all’università. Forse sono le troppe aspettative della famiglia a generare questo stato d’animo. Ma può essere anche lo stesso ambiente accademico a produrre ansia tra gli studenti, a causa anche dell’esaltazione di “una retorica di un’eccellenza irraggiungibile”. Così la studentessa Emma Runzon, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Padova, ha descritto ciò che attanaglia il mondo studentesco universitario.



A dominare il pensiero delle menti più fragili è anche la paura del fallimento. Ed è tutto l’insieme a scatenare in molti universitari perfino l’idea del suicidio, spesso portato purtroppo anche a concretizzarsi come fotografa la cronaca attuale.

Ma si può davvero morire di università? Ed è davvero così generalizzato il disagio tra gli studenti? Lo psichiatra Paolo Crepet, intervistato per parlare di questa problematica, ha affermato come fonte di stress e disagio per molti ragazzi sia l’esistenza troppo facilitata nel corso della vita, così al primo ostacolo ecco spuntare la sensazione di inadeguatezza.



Disagio all’università: il tunnel degli studenti porta anche a mentire ai familiari

Il portale Skuola.net ha condotto una ricerca tra i giovani universitari, rivelando come il disagio porti perfino a mentire ai propri familiari sulla propria carriera di studi. Degli studenti intervistati il 75% ha ammesso di aver nascosto a genitori, parenti e amici l’effettivo rendimento, il 10% ha confessato di aver raccontato di aver sostenuto più esami di quelli reali e il 5% ha portato le bugie fino a far credere di essere prossimo alla laurea. E la giustificazione viene sempre ricercata nell’eccessiva “pressione sociale”.



Crepet ha espresso una sua analisi al riguardo, ricercando le cause in una deresponsabilizzazione degli individui e in una mancanza di comunicazione tra genitori e figli. Le famiglie spesso non si accorgono del disagio in cui versano i ragazzi o tendono a sminuirne l’importanza, spingendo l’asticella delle aspettative sempre più in alto, finchè i giovani finiscono col rimanere intrappolati in una sorta di ‘tunnel’ da cui non riescono più a uscire. E la situazione, nei casi più gravi, sfocia perfino in tragedia. Non sono mancate infatti storie di studenti che si sono tolti la vita non riuscendo più a reggere il peso della pressione.