È il primo settembre la data fissata dal Ministero dell’Università e della Ricerca per le prove di ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato a livello nazionale, i cosiddetti test a numero chiuso. Sul sito del Miur è infatti stato pubblicato il calendario per l’Anno accademico 2020/2021. Nello specifico le date sono queste: il 1 settembre Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria. Il giorno successivo invece Medicina veterinaria. Il 3 settembre Architettura, poi si passa al 9 settembre per Professioni sanitarie. Il 10 settembre invece Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria in lingua inglese (Imat). E poi Scienze della formazione primaria l’11 settembre, quindi Professione sanitarie (corso di laurea magistrale) il 30 ottobre 2020. Bisogna attendere un prossimo decreto per conoscere le modalità, i contenuti della prova e il numero di posti disponibili per le immatricolazioni.



UNIVERSITÀ, MANFREDI: “AUMENTEREMO POSTI A MEDICINA”

Il ministro dell’Università Gaetano Manfredi intanto ha annunciato che i posti per la facoltà di Medicina passeranno da 12mila a 13.500. Inoltre, ha assicurato l’impegno ad aumentare i fondi e i numeri delle borse di studio di specializzazione. Non c’è invece apertura sull’abolizione del numero chiuso. «Quest’anno ci saranno circa 13.500 posti a Medicina. Questa è la nostra richiesta alle Università. Ora i singoli Atenei ci daranno la loro disponibilità in termini di posti», ha dichiarato Manfredi al Corriere della Sera. A proposito invece dei fondi e delle borse: «Sappiamo che la scarsa disponibilità di posti per le specializzazioni è il vero imbuto. Nella scorsa legge di Bilancio c’era già stato un aumento dei posti ma con il ministro Roberto Speranza stiamo lavorando per cercare di ampliare ancora l’offerta per quest’anno». L’emergenza Coronavirus ha evidenziato la necessità di più posti per la medicina d’urgenza, gli anestesisti e i rianimatori. Non cambierà la modalità dei test di ingresso: «Vista l’emergenza anche scolastica, quest’anno lasciamo tutto com’era. Poi appena la situazione si normalizzerà faremo una riflessione per arrivare a rimodulare l’esame».

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