Universitas Mercatorum e Fondazione Vittorio Occorso si alleano per comprendere le nuove sfide lanciate dalla rivoluzione dell’intelligenza artificiale, i rischi della disinformazione e le nuove strategie da sviluppare per arginarli. Il progetto è stato presentato in occasione dal convegno organizzato al Senato, durante il quale sono stati esposti i risultati del lavoro che è stato condotto in collaborazione. Ad esempio, i ricercatori, aiutati da esperti informatici, hanno sviluppato un prototipo di algoritmo, basato sul machine learning, capace di “stanare” le notizie false in tempo reale. Nel progetto, che è in corso, è stato esaminato anche il modo in cui Paesi hanno affrontato la questione della responsabilità dei provider per arginare propaganda e false notizie: questo è il caso ad esempio di Francia e Germania.
IL PROGETTO E I RISCHI DA AFFRONTARE CON L’AVVENTO DELL’IA
Il progetto di ricerca presentato ha rimarcato quanto sia importante che settore pubblico e privato, mondo accademico e terzo settore (senza dimenticare le imprese) lavorino in maniera sinergica. A tal proposito, Vittorio Occorsio, notaio e professore ordinario di diritto privato all’Universitas Mercatorum, ha sollecitato un confronto pubblico consapevole e trasparente, ma ha anche spiegato qual è la priorità del progetto: bisogna “preparare” le categorie vulnerabili, quelle che possono essere raggiunte rapidamente dalla disinformazione, basti pensare ai giovani. Quindi, è necessario sviluppare strumenti informatici adatti e lavorare a livello di prevenzione.
Per Giovanni Cannata, rettore dell’Universitas Mercatorum, il progetto può dare un contributo significativo alla battaglia contro la disinformazione e precisa come sia importante utilizzare l’intelligenza artificiale per altri scopi, ad esempio «per creare un’informazione più veritiera e affidabile». La tecnologia, in questo senso, deve essere per Cannata un aiuto per «velocizzare il lavoro e migliorare l’ambiente informatico», ma non si può prescindere dalla creazione di “paletti” per scongiurare il rischio della «deresponsabilizzazione dell’essere umano».
LE SESSIONI DEL CONVEGNO TRA INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DISINFORMAZIONE
L’evento si è sviluppato in tre maxi sessioni in cui sono stati coinvolti diversi esperti del settore, insieme a magistrati, esponenti delle forze dell’ordine e del mondo accademico, giornalisti e funzionari istituzionali, per discutere della disinformazione e delle sue tecniche, per comprendere come funzionano gli algoritmi ed esporre quali strategie legislative possono essere utili. L’intelligenza artificiale è una vera e propria rivoluzione, anche nell’ambito della comunicazione, ma pone nuove sfide, molto delicate, perché può alimentare la disinformazione e la diffusione delle fake news. Rischi che non destano preoccupazione solo nel mondo accademico, ma che rappresentano motivo di allarme anche per le istituzioni.
Nella prima sessione è stato presentato il problema e sono state esposte le caratteristiche principali della disinformazione. Nella seconda è stato esposto il punto di vista delle imprese e gli scenari che riguardano il settore privato per analizzare il modo in cui siti e aziende si occupano del fenomeno, ma sono stati approfonditi anche agli scenari di partnership tra settore pubblico e privato. Nella terza e ultima sessione è stato dato spazio alla politica per conoscere meglio le proposte di legge recenti, come quelle per l’introduzione di nuovi reati, di agenzie e autorità specifiche, tenendo però presente che lo sviluppo di nuove tecnologie è importante, ad esempio, anche per comprendere metodi e tecniche usate da chi diffonde la disinformazione e da chi usa gli algoritmi in ambiti come la giustizia.
Del resto, il progresso dell’intelligenza artificiale ha incrementato la manipolazione e distorsione delle informazioni e la loro rapida diffusione a livello mondiale, impattando in maniera significativa su società, politica ed economica. Quindi, sono stati riuniti esperti di vari settori per discutere delle migliori pratiche e strategie di enforcement e affrontare il problema in modo efficace.