L’Universitas Mercatorum continua a rispondere alle nuove sfide, infatti in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico 2024-2025 conferma di puntare su innovazione e impegno sulle grandi transizioni della nostra epoca. Del resto, è un ateneo digitale moderno, al servizio delle imprese e del capitale umano dell’Italia, quindi la missione è dare risposte alle sfide tecnologiche, ambientali e sociali.
L’Università, che fa parte di Multiversity, di punta nel nostro Paese nel settore dell’educazione, ha inaugurato il nuovo anno accademico nella Galleria del Cardinale di Piazzale Colonna, a Roma, con una cerimonia presieduta dal Rettore Giovanni Cannata e aperta dal presidente di Multiversity, Luciano Violante, insieme al CEO e Presidente dell’Università Fabio Vaccarono e Andrea Prete, a capo di Unioncamere. L’imprenditrice tunisina Ouided Bouchamaoui, che nel 2015 ha vinto il Premio Nobel per la Pace, è stata l’ospite d’onore.
LA FORMAZIONE DIGITALE INCLUSIVA DI UNIVERSITAS MERCATORUM
Se da un lato porta avanti il suo percorso di crescita, dall’altro potenzia la sua missione di ridurre le diseguaglianze educative e sociali, offrendo – come rimarcato dal Rettore – una formazione digitale inclusiva che punta sulla qualità della ricerca. L’Universitas Mercatorum è nata dalle imprese e ad essa si rivolge formando i suoi studenti. Il Rettore Cannata nel corso del suo intervento ha spiegato il significato e valore della presenza di Ouided Bouchamaoui, una figura che rappresenta come la formazione possa essere uno strumento importante di “dialogo e stabilità“. Inoltre, ha rimarcato la necessità di promuovere una società che da un lato sia più giusta e dall’altro più democratica.
In merito all’ospite d’onore Ouided Bouchamaoui, Luciano Violante ha evidenziato come l’esperienza e i valori del Premio Nobel per la Pace 2015 rappresentino una fonte d’ispirazione per credere che dialogo e mediazione siano due strumenti in grado di imporsi sulla volontà di potenza, ma anche per garantire tre elementi imprescindibili, cioè giustizia, libertà e progresso. In merito alla missione di Universitas Mercatorum, Violante ha indicato come i luoghi del sapere siamo il primo argine alla violenza, infatti ha indicato l’Università come “il luogo d’eccellenza per la costruzione di un pensiero nuovo“.
LA DEMOCRATIZZAZIONE DEL SAPERE E LE SFIDE DEL NOSTRO TEMPO
Una delle sfide di Universitas Mercatorum è quella di monitorare le trasformazioni in corso nel mondo dell’istruzione, basti pensare al digitale in generale e in particolare all’intelligenza artificiale che, come affermato da Fabio Vaccarono, CEO di Multiversity, hanno cambiato in maniera radicale il modo di apprendere le nuove competenze. Per quanto riguarda nello specifico l’AI, la sfida è offrire le stesse opportunità di apprendimento per non lasciare nessuno indietro.
Dunque, l’Universitas Mercatorum è un ponte che unisce innovazione e tradizione per studenti e imprese, contribuendo alla costruzione di “una società più equa e competitiva a livello globale“. Tutto ciò consente all’Ateneo di rappresentare un attore importante “per la democratizzazione del sapere“, che vuol dire distruggere le barriere sociali e geografiche, perché la formazione non deve essere solo di qualità, ma anche accessibile e inclusiva.
L’imprenditrice e Premio Nobel Ouided Bouchamaoui nella Lectio Magistralis “Formazione, economia e istituzioni per la stabilità e la pace nel bacino del Mediterraneo“.ha dichiarato che il futuro del Mediterraneo si disegna con due strumenti fondamentali: istruzione e dialogo, quindi le università non possono venir meno alle sfide del nostro tempo, ma anzi devono adattarsi per poter rispondere. Parlando dell’Universitas Mercatorum ha evidenziato come “le università digitali” siano in grado di trascendere i confini e avvicinare studenti, ricercatori ed educatori, “offrendo un’istruzione accessibile e di alta qualità online“.
L’imprenditrice tunisina ha evidenziato uno dei pregi di questo tipo di formazione, cioè la promozione della collaborazione, ma ha anche evidenziato come celebri la diversità, creando una condivisione di scopi e risolvendo il problema della disparità nell’ambito dell’istruzione e rappresentando il risultato di ciò che si può fare collaborando.