I parenti delle vittime della Uno Bianca sono divisi riguardo la possibilità che venga avviato un nuovo processo, ma sono comunque tutti disposti a non fermare la ricerca della verità. A precisarlo è Alberto Capolungo, che guida l’associazione che li rappresenta: in un’intervista al Resto del Carlino ha buttato acqua sul fuoco in merito alle dichiarazioni dell’ex presidente Rosanna Zecchi, secondo cui sarebbe “un supplizio incredibile“, perché non ci sono elementi nuovi. Capolungo, sorpreso da queste affermazioni, comprende pure la stanchezza tra le famiglie, che convivono da anni con un grande dramma, oltre che dolore.
Lo stesso Capolungo convive con questa condizione di stanchezza, d’altra parte ha fatto una scelta assumendo la presidenza dell’associazione dei familiari delle vittime, con l’obiettivo di restare in prima linea nella “ricerca della giustizia“, lavorando su fronti diversi. “Da una parte la memoria attraverso le mostre, il lavoro con le scuole, dall’altra la ricerca della verità“. Effettivamente non ci sono novità eclatanti, quindi Capolungo passa la palla alla procura.
“UNO BIANCA? CI SONO MOLTI LATI OSCURI”
Deve essere la procura, secondo Capolungo, a valutare se si possono effettuare nuovi esami, che magari prima non erano disponibili, e altri approfondimenti. In tal caso, i parenti delle vittime saranno al fianco degli inquirenti. Del resto, “i lati oscuri sono molti” per il presidente dell’associazione. Nell’intervista al Resto del Carlino cita l’assalto all’armeria di via Volturo, dove fu ucciso il padre con la titolare. Per il presidente dell’associazione “è incredibile come i Savi abbiano corso un rischio gravissimo e senza fini di lucro“.
Per quanto riguarda l’interrogativo sul fatto che fossero terroristi, si risolve per lui “nel fatto che il terrore lo hanno provocato, più che in qualsiasi vicenda abbia toccato Bologna“. Infine, assicura che non ci sono spaccature tra i familiari, ma solo “diverse sensibilità e sentimenti”, anche per via di un cambio generazionale. “Ma siamo assolutamente tutti convinti di andare avanti, anche a costo di fatiche ulteriori. Magari si potesse affrontare un nuovo processo per arrivare a chiarire i lati oscuri di questa maledetta vicenda“, conclude Capolungo.