Un’intercettazione shock può riaprire il caso della Uno Bianca, la banda criminale che tra il 1987 e il 1994 si rese responsabile di centotré crimini, provocando la morte di ventiquattro persone e il ferimento di altre centodue. La Procura ha infatti acquisito l’audio e l’integrale trascrizione del Ctu della telefonata pubblicata da Il Resto del Carlino e risalente al 28 agosto 1992, quando Marino Bersani, padre di Simonetta, la testimone oculare che indicò nel pregiudicato, Peter Santagata, successivamente arrestato insieme al fratello William Santagata e al camorrista Marco Medda (ex braccio destro di Raffaele Cutolo), come uno degli autori della strage del Pilastro in cui il 4 gennaio 1991 persero la vita i tre carabinieri Otello Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea Moneta. Il 24 gennaio 1995 i Santagata e Medda furono dichiarati estranei ai fatti dalla corte di Assise di Bologna dal momento che i veri assassini confessarono il delitto durante il processo.
UNO BIANCA, INTERCETTAZIONE CHOC RIAPRE IL CASO?
Ma cosa si sente nell’intercettazione ritenuta d’interessa parte della Procura di Bologna al punto di valutare l’ipotesi di aprire un fascicolo? Marino Bersani contatta Enzo, “amico carabiniere in pensione“, come dirà poi in aula, per informarlo che la figlia “ha lasciato quel matto” che proseguiva imperterrito a minacciarlo per il fatto di aver accusato i Santagata di cui era amico. Simonetta, però, a detta del padre era molto preoccupata:” Ha fatto una settimana di crisi, non mangiava…, poi s’è rifatta un po’…“. Ma proprio “dopo essere arrivata a casa“, qualcuno le avrebbe fatto pressioni: “Gli sono saltati addosso subito tutto… i capi là e sono poi venuti qui, se la sono portata fuori, tutte le sere la portano fuori e poi gli han spiegato… adesso lei il suo problema è che il 18 va a processo, capito, allora lei aveva già… aveva già drizzato le orecchie. E poi l’altra sera la sono venuti a prendere i capi, poi le han spiegato tutto e…Hanno detto che ci pensano loro, dicono noi ti prendiamo un grande avvocato e non ti preoccupare e poi noi siamo tutti con te, la cosa durerà, dice, un quarto, venti minuti “. E ancora: “Noi ti salviamo, siamo tutti con te…noi il C… il C.N.N ..“. Da poco lontano, nella registrazione, si sente una voce intimare “piano”: è la moglie di Marino. Perché prova a silenziare il marito? E quali sono le sigle a cui Marino Bersani fa riferimento? Domande a cui proverà a rispondere la procura.