Il tabloid inglese Guardian ha pubblicato le parole di una ragazza che in passato ha frequentato una scuola privata femminile di Sydney, in Australia, un collegio gestito da una fazione ultra-conservatrice della chiesa cattolica,, parole che vengono alla luce dopo che recentemente sono stati documentati 3.000 casi di violenza sessuale proprio nelle scuole private di Sydney. La testimonianza è di una ragazza che ha passato ben 13 anni in quelle scuole, e che nel corso di più di una decade ha vissuto sulle propria pelle cose decisamente inquietanti, a cominciare dall’educazione riguardo lo stupro e il sesso, considerati in maniera indissolubile “peccati mortali con la dannazione eterna come punizione”.



E ancora: “Quando arrivammo al liceo, la nostra educazione sessuale consisteva nel farci intimorire fino a farci terrorizzare dal perdere la nostra verginità”. Alle studentesse veniva quindi detto che la pillola contraccettiva avrebbe fatto venire il cancro, spiegando che l’unico modo per evitare di rimanere incinta sarebbe stata l’astinenza “’Dì semplicemente di no!, se il nostro no fosse ignorato? Significava che non lo stavamo dicendo abbastanza chiaramente.”



CHOC IN COLLEGIO A SYDNEY: “QUANDO FUI PUNITA PER AVER INDOSSATO I PANTALONCINI”

Non avendo contatti con il sesso opposto, visto che la scuola di Sydney era riservata alle sole ragazze, gli insegnanti descrivevano i ragazzi con una serie sconcertante di eufemismi: “Gli uomini erano come i cani, e se mettevi il cibo davanti a loro dovevano mangiarlo; erano stalloni selvaggi e le donne tenevano coraggiosamente le redini; erano macchine, e se avessi accelerato i loro motori ma lasciandoli bloccati in folle, sarebbero esplosi. Toccava alle donne, sempre donne, mantenere il piede saldamente sui freni”. La giovane racconta quindi della sua ammonizione ricevuta per “aver flirtato” con istruttore del campo, solo perchè aveva indossato pantaloncini sopra le ginocchia, ed essersi poi seduta con le gambe leggermente divaricate. “La preside mi ha portato nel suo ufficio e si è arrabbiata ‘Dov’è la fedeltà?’”. Niente pelle visibile anche nei confronti dei preti “’Un prete è ancora un uomo’, ci veniva regolarmente ricordato”. Il problema è che queste scuole continuano ad inculcare tale credenze alle studentesse: “Nella stessa scuola privata nella periferia di Sydney, e in altre simili, testimonianze su testimonianze su testimonianze chiariscono che le bambine stanno ancora imparando che sono responsabili delle loro aggressioni sessuali. Mi chiedo – conclude – quanti altri non si rendano nemmeno conto che quello che è successo loro non è stato un peccato o una scelta sbagliata”.

Leggi anche

Papa Francesco: “Palestina e Ucraina, due fallimenti dell’umanità”/ “Invasore prepotente prevale sul dialogo”